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incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la donna che
pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della crocifissione,
alludendo alle venature più scure nella corolla presto caduca di alcune
specie o al fatto che molte specie fioriscono precocemente, durante la
settimana santa, altri invece pensano che sia legato a legato a Santa
Veronica da Binasco (1445-1497); la specie è dedicata al frate
domenicano e botanico francese Jacques Barrelier (1606-1673). Forma
biologica: emicriptofita reptante. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
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Fiori isolati all'ascella delle foglie
175
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Fiori addensati all'apice del fusto. Foglie fiorali decisamente minori di quelle del fusto
Veronica arvensis L.
Specie mediterranea oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Nella nostra regione,
Carso incluso, è molto comune. Cresce in vegetazioni segetali o talvolta
ruderali ed in prati da sfalcio, su suoli argillosi subneutri ricchi in
scheletro, composti azotati ed humus. Il nome generico è di etimologia
molto incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della Veronica, la
donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima della
crocifissione, alludendo alle venature più scure nella corolla presto
caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono
precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia
legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); il nome
specifico in latino significa 'dei campi arati'. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
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Fiori non addensati all'apice del fusto, disposti all'ascella
di foglie normali
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Foglie con 3 lobi. Capsula ingrossata, non appiattita, non cuoriforme all'apice
Veronica hederifolia L. subsp. hederifolia
Entità eurasiatica presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è
comune ovunque. Cresce soprattutto in vegetazioni segetali lacunose di
coltivi e vigneti, ma è spesso sporadica anche ai margini di strade, muri e
scarpate, su suoli argillosi freschi ed umiferi, neutri. Il nome generico è di
etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della
Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima
della crocifissione, alludendo alle venature più scure nella corolla presto
caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono
precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia
legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497); quello specifico
allude alle foglie lobate vagamente simili a quelle dell'edera. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-maggio.
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Foglie non lobate. Capsula appiattita, cuoriforme all'apice
Veronica persica Poir.
Specie proveniente dall'Asia occidentale ed oggi divenuta
subcosmopolita, presente in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore.
Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è comune ovunque.
Cresce nei coltivi, soprattutto vigneti, ma anche in discariche, margini
stradali, aiuole, giardini, vialetti inghiaiati, su suoli argillosi poco umiferi,
freschi, ricchi in calcio ed in composti azotati. Il nome generico è di
etimologia molto incerta: secondo alcuni deriva dalla leggenda della
Veronica, la donna che pulì il volto di Cristo con un fazzoletto prima
della crocifissione, alludendo alle venature più scure nella corolla presto
caduca di alcune specie o al fatto che molte specie fioriscono
precocemente, durante la settimana santa, altri invece pensano che sia
legato a legato a Santa Veronica da Binasco (1445-1497). Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
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Petali non bianchi
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