6
pigne carnose!), con il termine latino derivante dal greco 'phoinix' (rosso
porpora). Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
6
Rami verdi tendenti a disporsi in piani verticali. Foglie senza odore aromatico se
sfregate tra le dita
Platycladus orientalis (L.) Franco
Specie endemica della Cina nordoccidentale dove vive in aree con clima
secco e freddo, è stata introdotta in Europa verso la metà del '700; è
l'unica specie del genere
Platycladus
e un tempo veniva inclusa nel
genere
Thuja
. In Europa è ampiamente utilizzata a scopo ornamentale
grazie alla rapida crescita ed alla resistenza all'inquinamento, e ne sono
state selezionate numerose cultivar; è presente come avventizia in alcune
regioni dell'Italia centro-settentrionale, dal livello del mare agli 800 m
circa. Ha scarsa tendenza ad inselvatichirsi ad opera degli uccelli presso
gli abitati e a volte in luoghi rupestri, come le cave abbandonate del colle
di Medea e della bassa Val Rosandra. In Oriente la specie viene spesso
chiamata 'albero della vita' per la sua longevità e viene frequentemente
piantata nei pressi dei templi; il legno viene utilizzato per costruzioni e
bruciato a mo' di incenso. Tutte le parti della pianta sono velenose a causa
della presenza di tuione. Il vecchio nome generico (
Thuja
) deriva dal
greco 'thyon' (albero odoroso), facendo riferimento alla resina un tempo
bruciata al posto dell'incenso per riti religiosi. Il nuovo nome generico in
greco significa 'a rami appiattiti'. Il nome specifico allude all'area
d'origine della pianta rispetto all'Europa, l'oriente. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
6
Rami verdi tendenti a disporsi in piani orizzontali. Foglie di odore aromatico se sfregate
tra le dita
Thuja occidentalis L.
Pianta sempreverde originaria del Nord America, introdotta in Europa a
scopo ornamentale, in Italia è frequentemente coltivata in parchi e
giardini (esistono numerose cultivar diverse per colorazione del fogliame
e portamento generale), e talvolta diffuso allo stato subspontaneo in
Trentino-Alto Adige ed Umbria (non ritrovata in tempi recenti in
Piemonte), dal livello del mare agli 800 m circa. Il legno veniva utilizzato
di frequente dagli indiani d'America per la sua forza, leggerezza e
durevolezza per diversi lavori, come la costruzione di case e di canoe. Le
foglie sono utilizzate come cura per malattie cutanee. La pianta è tossica
per la presenza di thujone. Il nome generico deriva dal greco 'thuia' 'thyia',
(incenso) per il caratteristico odore del legno; in America viene chiamato
spesso 'Arborvitae' (albero della vita). Il nome specifico allude all'area
d'origine della pianta, occidentale rispetto all'Europa. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
7
Foglie con una striscia chiara di sopra. Pigne carnose, blu a maturità
Juniperus communis L.
Il ginepro comune è un arbusto eurasiatico presente in tutta Italia, dal
livello del mare ai 1500 m circa (raramente più in alto). Nella nostra
regione è diffuso, con lacune in pianura, sino alla fascia montana, più in
alto vicariato dalla subsp.
alpina
, mentre la var.
intermedia
è presente
nell'Istria montana e nelle Prealpi friulane; in Carso è comune quasi
ovunque. Cresce in arbusteti pionieri o in boschi molto aperti in cui la sua
frequenza aumenta con la profondità dei suoli e con l'altitudine, su suoli
argillosi da subaridi a freschi, spesso decalcificati e quindi da neutri a
subacidi. Il legno duro e compatto è ricercato per lavori di ebanisteria e
per la costruzione di utensili. Con i galbuli si aromatizzano le acquaviti di
cereali, ottenendo il famoso 'gin'. I galbuli possiedono anche proprietà
balsamiche e sono utilizzati nelle affezioni delle vie respiratorie e
urinarie. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di origine
controversa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do alla
luce), alludendo al fatto che una delle specie (
Juniperus sabina
L.) veniva
somministrata alle vacche per favorire il parto, oppure da 'iùnior' (più
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...44