Pagina 37 - Osoppo-Gemona_book

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Specie eurasiatica presente in quasi tutta l'Italia continentale (manca in
Puglia e Calabria e non è stata ancora riportata per l'Emilia-Romagna) dal
livello del mare a 2000 m circa. È ampiamente diffusa nelle aree umide
della nostra regione, con alcune lacune nelle aree magredili, nelle aree
montagnose e nel Carso triestino. Cresce in paludi, prati umidi o inondati,
a volte sommersa in acque lente. Il nome generico deriva dal greco 'mys-
myos' (topo) e 'ous-otos' (orecchio), per la forma e pelosità delle foglie,
quello specifico allude all'infiorescenza che a volte si curva all'estremità
assumendo l'aspetto di una coda di scorpione. Il nome volgare
'nontiscordardimé' risale almeno al XV secolo e ricorda la tradizione per
cui gli amanti si scambiavano un mazzolino di fiori prima di separarsi. -
Descrizione:
Pianta erbacea perenne di 2-5(-10) dm, con rizoma
strisciante stolonifero e fusti un po' carnosi, glabri o in alto con peli
patenti. Le foglie, semplici, alterne, di 1-1.5 x 5-8 cm, sono acute, glabre
o con peli appressati rivolti verso l'apice (raramente le inferiori hanno peli
riflessi). L'infiorescenza è breve e densa, con asse a peli appressati e
peduncoli fiorali di 6-10 mm alla fruttificazione. I fiori hanno un calice di
2.5-4 mm, nel frutto fino a 6 mm, diviso su 2/5 in 5 lacinie, 5 petali fusi
alla base in una corolla di colore blu-violetto, gialla al centro. I frutti sono
nucule di 1.2 x 1.8 mm, orlate in alto. Fiorisce tra giugno e settembre.
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Foglie con alla base una guaina cilindrica avvolgente il fusto. Pianta con forte sapore di
pepe
Persicaria hydropiper (L.) Delarbre
Specie circumboreale presente in quasi tutta Italia (manca in Puglia e
Sardegna) dal livello del mare a 1300 m circa. La distribuzione regionale
si concentra nella bassa pianura friulana al di sotto della linea delle
risorgive e nelle aree umide dell'anfiteatro morenico, con stazioni isolate
nel Carso e nelle Alpi Carniche. Cresce in ambienti umidi e fangosi,
rigagnoli e sponde dei laghi. Il nome generico ha etimologia incerta:
potrebbe alludere al fatto che molte specie hanno foglie simili a quelle del
pesco (
Prunus persica
) o potrebbe essere un antico nome medioevale di
alcune piante con fusti nodosi; il nome specifico in greco significa 'pepe
d'acqua' ed allude al sapore fortemente acre di questa pianta. -
Descrizione:
Pianta erbacea annuale di 2-8 dm, con fusti robusti,
prostrato-ascendenti. Le foglie, semplici ed alterne. hanno sapore molto
acre, lamina lanceolato-acuminata di 7-15 x 30-70 mm e guaine basali
(ocree) con brevi ciglia. I fiori, disposti in spighe arcuate ed interrotte
lunghe fino a 6 cm, hanno un perianzio di 5 tepali lunghi 3-4 mm, bianchi
o raramente rosei, con ghiandole brunastre, bianco-verdastri nel frutto, 5
stami ed un ovario sormontato da 2 stili. Il frutto è un achenio di 2.5-3.5
mm, con una faccia piana e una carenato-convessa. Fiorisce tra luglio e
ottobre.
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Foglie non lineari (a lamina allargata, ovale ellittica o
lanceolata)
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Foglie strettamente lineari o filiformi
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Foglie con base ristretta e non abbracciante il fusto
Potamogeton lucens L.
Specie a vasta distribuzione circumboreale presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Calabria. La distribuzione regionale va dal Carso e la
bassa pianura friulana alle Alpi Carniche, ma è molto frammentaria, con
amplissime lacune. Cresce in acque mesotrofiche ed eutrofiche, ferme o
lentamente fluenti, a 1-3 m di profondità, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Il nome generico deriva dal termine greco
'potamogítön' che designava una pianta acquatica, a sua volta derivato dal
termine 'potamos' (fiume); il nome specifico in latino significa 'lucente'. -
Descrizione:
Pianta erbacea perenne con fusto cilindrico largo 3-4 mm e
lungo 2-6 m, ramoso. Le foglie sono tutte sommerse, semplici, alterne,
subsessili e membranose, di color verde scuro, con nervatura reticolata
trasparente, a lamina lanceolata di 3-4.5 x 10-20 cm con margine
ondulato e dentellato e con nervatura mediana terminante in un mucrone