Pagina 47 - Osoppo-Gemona_book

Versione HTML di base

47
Specie eurosiberiana presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle
d'Aosta. Nella nostra regione si concentra dalla costa alle prime falde dei
rilievi prealpini con alcune rare stazioni nel Tarvisiano; in Carso è
relativamente frequente nell'Isontino, più rara nel Triestino. Cresce in
vegetazioni palustri, lungo corsi d'acqua e canali a lento deflusso, in
canneti e boschi igrofili, su suoli subacidi a lungo inondati, ricchi in
composti azotati, dal livello del mare ai 300 m circa (a volte anche più in
alto, al massimo fino ai 1000 m). Tutte le parti della pianta sono velenose,
anche se in passato essa era molto usata come emostatico e purgante con
il nome di 'Acoro falso'; il rizoma è ricco di tannini e veniva usato per la
concia delle pelli. Il nome del genere è quello greco usato da Teofrasto
(IV sec. a.C.) ed in greco significa 'arcobaleno', per le varie e vivaci
tonalità dei fiori; il nome specifico si riferisce alla somiglianza con
Acorus calamus
con cui veniva confusa in passato. -
Descrizione:
Pianta
erbacea perenne di 5-10 dm, con rizoma obliquo, scuro, e fusto eretto,
ramoso in alto. Le foglie basali sono erette, parallelinervie, lunghe quanto
il fusto e larghe 15-20(-25) mm, le foglie del fusto sono più brevi. I fusti
portano 3-5 grandi fiori sottesi da una brattea (spata) di 3-6 cm, con 6
tepali di lunghezza ineguale (3 più brevi e 3 più lunghi) di colore giallo, 3
stami con antere di 10-17 mm ed ovario infero tricarpellare con stili di 3-
4 cm. I tepali esterni misurano 3-3.5 x 5-7 cm e sono disposti
orizzontalmente, quelli interni sono eretti, oblanceolati, di 1.5-3 cm. Il
frutto è una capsula fusiforme di 1.5 x 5-7 cm, ottusamente trigona.
Fiorisce tra aprile e giugno.
113
Petali 5, di uguale lunghezza
Ranunculus flammula L.
Specie a vasta distribuzione eurasiatica, in Italia diffusa soprattutto al
centro-nord. La distribuzione regionale si concentra nella bassa pianura
friulana al di sotto della linea delle risorgive e nelle aree umide
dell'anfiteatro morenico, con qualche isolata stazione nei fondovalle delle
Alpi Carniche. Cresce su suoli fangosi di paludi ed acquitrini, dal livello
del mare a (raramente) 2000 m. Le parti fresche sono velenose
(protoanemonina). Il nome generico in latino significa 'piccola rana' e
veniva usato sin dai tempi antichi per le sole specie acquatiche del
sottogenere
Batrachion
, anch'esso diminutivo del greco 'batràchos' (rana);
il nome specifico in latino significa 'piccola fiamma'. -
Descrizione:
Pianta erbacea perenne di 2-4 dm, glabra, con fusto ascendente,
cilindrico, ramoso e multifloro. Le foglie, con picciolo di 2-6 cm, hanno
lamina semplice, lanceolata, quelle inferiori (di 10-15 x 30-45 mm) a
margine intero, quelle superiori (di 5-8 x 30-40 mm) a margine dentellato.
I fiori sono larghi 8-15 mm, con 5 sepali liberi, 5 petali gialli anch'essi
liberi di circa 4 x 6 mm, numerosi stami e carpelli disposti a spirale su un
ricettacolo convesso. I frutti sono acheni di 1.5-1.8 mm con becco
brevissimo, disposti in una testa sferica. Fiorisce tra giugno e luglio.
114
Foglie tutte disposte alla base del fusto. Petali 3 o 3+3
115
114
Foglie presenti anche sui fusti. Petali 5 od 8
116
115
Pianta robusta, alta 3-12 dm. Foglie larghe 3-5 cm
Alisma plantago-aquatica L.
Specie subcosmopolita presente in tutta Italia dal livello del mare alla
fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla pianura, ove è più
frequente, alle Alpi, con ampie lacune; in Carso è ristretta alle poche aree
umide come i vecchi abbeveratoi ed i laghetti carsici ed è quindi più
frequente nel Monfalconese (Doberdò e Lisert) e nel Muggesano (Rio
Ospo). Cresce in ambienti palustri (margini di stagni, fossi, canali etc.), su
suoli fangosi sommersi da acque stagnanti o molto lente, oggi in regresso
per le bonifiche. Foglie fresche e rizomi sono velenosi. Il nome generico
era il nome greco-latino di una pianta acquatica; il nome specifico allude
alle foglie simili a quelle di alcune
Plantago
. -
Descrizione:
Pianta
erbacea perenne di 3-12 dm, glabra, con fusti robusti, eretti e rizoma
trasformato in tubero. Le foglie, semplici, sono tutte basali, quelle aeree