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la sua adattabilità, per lo sviluppo relativamente rapido e per il notevole
effetto estetico. Può essere utilizzato come essenza da legno o per il
rimboschimento nelle zone montane in fasce comprese fra i 600 e i 1500 m.
Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il pino
mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della
pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per
la forma della chioma degli alberi. Il nome specifico allude al colore scuro
della scorza e della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
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Pianta decidua, senza foglie in inverno. Pigne più brevi di 5 cm
Larix decidua Mill.
Il larice è una specie eurosiberiana che ha raggiunto l'Italia proveniente
dalla Siberia durante il periodo glaciale. Il suo areale naturale in Italia è
limitato alle Alpi, ove forma il limite degli alberi associandosi al pino
cembro nelle catene interne a clima più continentale; lungo gli Appennini
viene sporadicamente utilizzato per rimboschimenti, di solito a quote alte.
La distribuzione regionale, allo stato spontaneo, si estende su tutte le aree
montuose del Friuli. Il legno, piuttosto compatto, si presta sia per lavori di
ebanisteria che come legname da opera. Dalla resina si ricava la 'trementina
di Venezia', usata come solvente. Il nome generico, di uso antico, potrebbe
derivare dalla radice celtica 'lar' (grasso) con allusione alla resina; il nome
specifico allude al fatto che questa è l'unica Pinacea della nostra flora che
perde le foglie d'inverno. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Piante sempreverdi. Pigne più lunghe di 5 cm
13
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Foglie lunghe 3-5 cm, di colore verde
Cedrus deodara (Roxb.) G. Don
Questa specie, nativa nel versante occidentale dell'Himalaya (Afghanistan,
Pakistan, Kashmir, India nord-occidentale) dove vive tra i 1000 e i 2800 m,
fu introdotta in Europa a scopo ornamentale nel 1822. È utilizzata in
Europa come albero ornamentale in grandi parchi e giardini, ma solo in
aree con inverno mite. Può vivere 150-200 anni. In Italia è segnalata a
partire dal 1828, ed è oggi è presente con più varietà; è segnalato come
specie avventizia in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Campania.
Le temperature minime dell'inverno 1985 (fino a –20°C) eliminarono gran
parte degli esemplari dalla Pianura Padana. Nei luoghi d'origine il legno era
storicamente usato per costruire templi, idoli e oggetti sacri. È abbastanza
sensibile agli inquinanti atmosferici. Il nome generico deriva dal termine
greco 'kédros', che indicava una conifera non meglio identificata; il nome
specifico deriva dal sanscrito 'devadāru' o 'devodara' (albero degli dèi), in
riferimento alla sua imponenza e all'utilizzo del legno. Forma biologica:
fanerofita scaposa.
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Foglie lunghe al massimo 3 cm, di color verde-azzurro
Cedrus atlantica (Endl.) Carrière 'glauca'
Questo albero è originario dei monti dell'Atlante, in Marocco, Algeria e
Tunisia. In Italia è stato introdotto nel XIX secolo. Questa cultivar con
foglie di color verde-azzurro è molto elegante ed ampiamente diffusa in
parchi e giardini. Il legno, il più pregiato tra i cedri, è bruno, molto odoroso
ed è durevole e resistente agli agenti atmosferici. L'albero vive più di 500
anni. Il nome generico deriva dal termine greco 'kédros', che indicava una
conifera non meglio identificata; il nome specifico e quello comune (cedro
dell'Atlante) derivano dalla zona di origine, la catena dell'Atlante in Nord-
Africa. Forma biologica: fanerofita scaposa.
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Foglie opposte
15
14
Foglie non opposte
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15
Foglie composte (divise in tante foglioline)
16
15
Foglie non composte
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