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generazione di insetti, i quali, dopo circa due mesi, uscendo e
caricandosi di polline, entrano nei forniti e li fecondano, facendoli
maturare. Anche i frutti del fico domestico si evolvono e vengono
fecondati dalle femmine dei pronubi, ma, avendo soltanto fiori
longistili, non consentono l'ovodeposizione. Esistono anche varietà
partenocarpiche autofecondanti, che non necessitano della così
detta 'caprificazione', cioè della vicinanza dei fichi selvatici. La
disseminazione avviene soprattutto per opera di uccelli. Il nome
generico deriva dal greco 'sycos' (fico), quello specifico allude alla
Caria, regione dell'Asia Minore da cui si riteneva che la pianta
provenisse. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: febbraio-marzo (maturazione: giugno-luglio); maggio-
giugno (maturazione: luglio-ottobre); settembre (maturazione:
dicembre-aprile).
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Piante non laticifere
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Foglie parallelinervie, a forma di ventaglio
Ginkgo biloba L.
Il ginkgo è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta
della famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine
Ginkgoales e della divisione delle Ginkgophyta. La pianta,
originaria della Cina, viene chiamata volgarmente anche ginko,
ginco e albero di capelvenere. In Cina sono stati rinvenuti fossili
che risalgono all'era mesozoica. La pianta è stata ritenuta estinta
per secoli ma, recentemente, ne sono state scoperte almeno due
stazioni relitte nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale.
Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni
siano davvero spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente
coltivato per millenni dai monaci cinesi. In Italia viene spesso
coltivato come pianta ornamentale nei parchi, senza tendenza ad
inselvatichire, dal livello del mare ai 600 m circa. Il nome del
genere
Ginkgo
deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng'
(albicocca), che per un'errata trascrizione della forma giapponese
'ginkyō' da parte del botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha
mutato la lettera y in g; il nome della specie deriva invece dal
latino 'bis' e 'lobus' con riferimento alla divisione in due lobi delle
foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-agosto.
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Foglie penninervie o palminervie, non a forma di
ventaglio
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Foglie ad apice troncato o a forma di V
Liriodendron tulipifera L.
Albero originario dell'America nordorientale, dove è un elemento
importante nelle foreste più giovani dei Monti Appalachi, fu
introdotto in Europa nel 1681 dal missionario John Banister
(1650–1692). In Italia è utilizzato a scopo ornamentale in parchi e
giardini. È una delle piante d'alto fusto più diffuse nel Nord
America, dove il legno, piuttosto tenero, è ritenuto pregiato per la
sua lavorabilità e per il colore giallo chiaro screziato. Gli indiani
d'America lo chiamavano 'albero da canoa', in quanto dal tronco di
un solo esemplare ricavavano canoe in grado di portare anche
venti persone. È un albero a crescita veloce e può vivere 400-500
anni. Il nome generico deriva dai due termini greci 'léirion'
(giglio), per i fiori molto appariscenti, e 'déndron' (albero); il nome