Pagina 20 - Respiro_book

Versione HTML di base

20
nome dato alla resina di altri alberi europei (da cui il nome italiano
'storace'). Forma biologica: fanerofita scaposa.
41
Pianta spinosa
Berberis julianae C.K. Schneid.
Il genere comprende 450-500 specie decidue o sempreverdi con
fusti spinosi, ed è diffuso in tutte le regioni temperate e
subtropicali del mondo (a parte l'Australia). La maggiore diversità
di specie si ha in Sud America, Africa e Asia. Diverse specie sono
ampiamente coltivate in parchi e giardini a scopo ornamentale, con
numerosi cultivar e ibridi selezionati per il giardinaggio. Vengono
usati per la costruzione di siepi impenetrabili, o per l’effetto
decorativo dei fiori gialli, dei frutti rossi o bluastri, e delle foglie
che in alcuni cultivar assumono una colorazione rossastra. Le
bacche sono commestibili e ricche di vitamina C, anche se la
spinosità delle piante rende la raccolta difficile.
41
Piante senza spine
42
42
Foglie parallelinervie, a forma di ventaglio
Ginkgo biloba L.
Il ginkgo è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta
della famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine
Ginkgoales e della divisione delle Ginkgophyta. La pianta,
originaria della Cina, viene chiamata volgarmente anche ginko,
ginco e albero di capelvenere. In Cina sono stati rinvenuti fossili
che risalgono all'era mesozoica. La pianta è stata ritenuta estinta
per secoli ma, recentemente, ne sono state scoperte almeno due
stazioni relitte nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale.
Non tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni
siano davvero spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente
coltivato per millenni dai monaci cinesi. In Italia viene spesso
coltivato come pianta ornamentale nei parchi, senza tendenza ad
inselvatichire, dal livello del mare ai 600 m circa. Il nome del
genere
Ginkgo
deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng'
(albicocca), che per un'errata trascrizione della forma giapponese
'ginkyō' da parte del botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha
mutato la lettera y in g; il nome della specie deriva invece dal
latino 'bis' e 'lobus' con riferimento alla divisione in due lobi delle
foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-agosto.
42
Foglie non parallelinervie, non a forma di ventaglio
43
43
Foglie a base fortemente asimmetrica
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo, originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un
po' ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia
anche allo stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati
al di sotto della fascia montana. È una specie frugale che si presta
bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è
un ottimo foraggio ed è una pianta mellifera. È ampiamente
utilizzato nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la
rusticità, la resistenza all'inquinamento e la longevità, anche se il
forte e superficiale apparato radicale tende a rompere i marciapiedi