8
alla sua coltivazione presso le case. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
9
Foglie opposte
10
9
Foglie alterne
25
10
Pianta lianosa
Lonicera japonica Thunb.
Specie originaria dell'Asia orientale (Cina, Corea, Giappone), è
presente in Italia dal 1820. Introdotta per ornamento ma con forte
propensione a diffondersi spontaneamente, è segnalata come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Umbria),
Abruzzo e Campania, dal livello del mare ai 600 m circa. Cresce
in vegetazioni ruderali, nelle siepi, ai margini di strade, in
discariche, spesso alla periferia degli abitati, e può essere anche
invadente. Le bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Il
genere è dedicato al botanico tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus
(1528-1586). Il nome specifico allude ad uno dei paesi di origine.
Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-
settembre.
10
Alberi o arbusti
11
11
Foglie composte (divise in foglioline completamente separate tra loro)
Sambucus nigra L.
Il sambuco nero è una specie subatlantico-sudeuropea presente in
tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana superiore.
Originaria di boschi di forra freschi ed umidi si è poi diffusa in
ambienti disturbati ed è oggi comunissima presso gli abitati, su
suoli limoso-argillosi piuttosto freschi, ricchi in basi ed in
composti azotati, da neutri a subacidi. È una pianta da cui si
possono estrarre varie sostanze, tra cui tannino, saccarosio, olio
essenziale, coloranti, cera e resine; per questo è utilizzata nella
medicina popolare. I fiori sono utilizzati per preparare bevande, i
frutti per sciroppi, marmellate, succhi e liquori. Le foglie sono
tossiche. Si adatta molto bene ai diversi tipi di terreno e clima. Può
vivere circa 50 anni. Il nome generico deriva dal greco 'sambuke',
uno strumento musicale costruito con legno tenero; il nome
specifico allude al colore nero dei frutti. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
11
Foglie non composte
12
12
Foglie lobate
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa nord-
occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale, salvo che
in Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più diffuso nelle
regioni settentrionali, dal livello del mare ai 1100 m circa. Cresce
in boschi umidi alveali, pioppete, siepi. È una pianta molto rustica
e facile da coltivare, molto utilizzata per la formazione di siepi in
interventi di rinaturalizzazione e per scopi ornamentali; in questo
caso è ampiamente coltivata la cultivar 'roseum', con infiorescenze
globose costituite interamente da fiori sterili. Tutte le parti della
pianta, compresi i frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto
antico e di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere'
(legare, intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico era utilizzato dai Romani per indicare un acero,