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Specie di origine orientale, da noi introdotta per scopi ornamentali e
spesso transfuga in ambienti seminaturali. In regione è piuttosto diffusa
ed in via di espansione, ma ancora con ampie lacune. In Carso si
concentra nelle aree urbane. Cresce nei greti dei fiumi, ma anche presso
ruderi e macerie purché ombreggiate. Negli alvei si accompagna ad
Impatiens glandulifera
e
Solidago gigantea
. È chiamata 'pianta delle
farfalle' in quanto queste sono particolarmente attratte dai fiori. Il genere
è dedicato al botanico inglese Adam Buddle (1662-1715). Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
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Foglie verdi su entrambe le facce
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Margine della foglia dentato o dentellato
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Margine della foglia intero
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Rami giovani quadrangolari, senza verruche nere. Petali giallo-verdastri
Euonymus europaeus L.
Specie eurasiatica diffusa e comune sino alla fascia montana. Entra nello
strato arbustivo dei boschi termofili rarefacendosi a partire dalle faggete;
l'optimum è nei mantelli e nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto freschi,
ricchi in basi e composti azotati, con specie di mantello quali
Acer
campestre
,
Ligustrum vulgare
,
Rosa canina
etc. I semi sono tossici
(evonina) ed erano usati come drastico purgante. Il nome generico deriva
dal greco 'eu' = buono e 'onoma' = nome, cioè pianta con buona fama, in
senso ironico a causa della velenosità dei frutti per il bestiame. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Rami giovani cilindrici, con evidenti verruche nere. Petali bruno-rossastri
Euonymus verrucosus Scop.
Specie pontica diffusa in regione dalle Prealpi orientali attraverso il
Collio sino al Carso, ove è abbastanza diffusa ma non comune. Cresce in
arbusteti e boschi decidui subtermofili sino alla fascia montana inferiore
ed in Carso sembra più frequente nelle doline, su suoli sia carbonatici che
arenacei purché ricchi in basi, umiferi ma ricchi in scheletro, con
Cornus
mas
,
C. sanguinea
,
Fraxinus ornus
etc. I semi sono tossici (evonina). Il
nome generico deriva dal greco 'eu' = buono e 'onoma' = nome, cioè
pianta con buona fama, in senso ironico a causa della velenosità dei frutti
per il bestiame, quello specifico allude alle caratteristiche verruche nere
che ricoprono i rametti. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
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Fiori gialli, formantisi prima delle foglie. Frutti rossi, ovali, disposti all'ascella delle foglie
Cornus mas L.
Il corniolo è una specie pontico-mediterranea-orientale, molto diffusa in
regione ma con lacune nella bassa pianura e nelle parti più fredde delle
Alpi ove non supera la fascia montana inferiore. In Carso è comune
ovunque nei boschi termofili a carpino nero e roverella, nei loro mantelli
e nelle siepi, su suoli non molto profondi sia calcarei che arenacei. La
precoce fioritura gialla spicca nel Carso in abito invernale. Si associa ad
altre specie di mantello come
Ligustrum vulgare
,
Rosa canina
,
Euonymus
europaeus
,
Viburnum lantana
etc. Il nome generico deriva dalla radice
indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude
alla durezza del legno; il nome specifico, che in latino significa
'maschile', quindi 'forte', 'robusto', fu usato per contrapporlo al
Cornus
sanguinea
, chiamato da Plinio 'Cornus femina'. La precoce fioritura gialla
spicca nella vegetazione in abito ancora invernale. I frutti possono essere
consumati freschi oppure utilizzati nella preparazione di marmellate. Il
legno, assai duro, è ricercato per la costruzione di piccoli utensili come
pestelli da mortaio, ingranaggi dei mulini, etc.; gli antichi Romani lo
impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Fiori bianchi, formantisi dopo le foglie. Frutti scuri, globosi, disposti
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