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Specie eurimediterranea concentrata nella parte sudorientale della regione
ma sporadicamente presente anche nel Pordenonese. In Carso è diffusa e
comune quasi ovunque. Cresce in pratelli aridi, ai margini di antiche
mulattiere, in aiuole spartitraffico, lungo scarpate inverdite, in vigneti e
campi abbandonati, persino sui tetti, su suoli basici poco profondi, da
limoso-argillosi a ricchi in scheletro, aridi d'estate, con
Anagallis
arvensis
, diversi gerani mediterranei annuali,
Orlaya grandiflora
etc. Il
nome generico deriva dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie
basali appressate al suolo (o forse per quella dei frutti). Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Frutti non assottigliati all'apice. Pappo bianco-sporco, con peli su
una serie sola
449
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Pianta con stoloni striscianti e capolini piccoli (involucro largo al massimo 9 mm). Frutti lunghi 1.5-2(-3)
mm, sempre neri
Hieracium piloselloides Vill.
Specie europea a gravitazione orientale, diffusa in regione dalla costa alla
montagna. In Carso è localmente piuttosto comune. Cresce in luoghi
soleggiati, nelle alluvioni ciottolose dei fiumi, nelle praterie aride
seminaturali e nelle loro transizioni con i margini boschi, a volte anche in
vitigni e coltivi abbandonati e su scarpate esposte a ruscellamento, su
suoli da aridi a periodicamente inondati, scarsamente umiferi. Il nome
generico deriva dal greco 'ierax' (sparviere) in riferimento ad una pianta
di cui gli antichi credevano si cibassero gli sparvieri per rafforzare la
vista (da qui il nome italiano adottato da Pignatti). Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Piante senza stoloni, con capolini più larghi di 9 mm. Frutti lunghi
(1.5)-3-5 mm, neri, paglierini o rossastri
450
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Frutti di colore chiaro, da paglierini a bruno-chiari. Foglie non distribuite omogeneamente sul fusto: le
inferiori decisamente più grandi di quelle superiori, ravvicinate a formare una specie di rosetta
Hieracium racemosum Waldst. & Kit. ex Willd.
Entità sudeuropea dell'aggregato di
H. racemosum
, diffusa in regione -
con ampie lacune - dal Carso all'alta pianura e montagna. In Carso è
molto diffusa e piuttosto comune, rarefacendosi nell'Isontino. Cresce in
boschi e nei loro orli, su suoli sia calcarei che marnoso-arenacei, da
neutri a subacidi, piuttosto profondi e ricchi in humus, da freschi a
subaridi, con
Helleborus odorus
var.
istriacus
,
Hieracium brevifolium
,
Sesleria autumnalis
etc. Il gruppo - molto polimorfo - è localmente
rappresentato da
H. barbatum
. Il nome generico deriva dal greco 'ierax'
(sparviere) in riferimento ad una pianta di cui gli antichi credevano si
cibassero gli sparvieri per rafforzare la vista (da qui il nome italiano
adottato da Pignatti). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: agosto-ottobre.
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Frutti di colore scuro, da bruno rossastro a bruno nerastro. Foglie
distribuite omogeneamente sul fusto, le inferiori più grandi, le
superiori progressivamente più piccole
451
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Infiorescenze non ombrelliformi. Squame involucrali del capolino con peli ghiandolari (lente!). Foglie
superiori del fusto a base da arrotondata a debolmente cuoriforme
Hieracium brevifolium Tausch
Specie sudeuropea, poco osservata in regione, ove sembra concentrarsi
nella parte sudorientale, con alcune stazioni sparse nell'area montagnosa.
In Carso è abbastanza diffusa. Cresce singolarmente o in piccoli gruppi ai
margini di boschi e di mantelli termofili, su substrati calcarei o arenacei
purché ricchi in basi, spesso con
H. barbatum
. Il nome generico deriva
dal greco 'ierax' (sparviere) in riferimento ad una pianta di cui gli antichi
credevano si cibassero gli sparvieri per rafforzare la vista (da qui il nome
italiano adottato da Pignatti). Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: agosto-novembre.
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Infiorescenze ombrelliformi. Squame involucrali del capolino senza peli ghiandolari. Foglie superiori del