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Specie eurasiatico-mediterranea con distribuzione regionale sparsa,
evitando la bassa pianura e la montagna. In Carso è comune,
concentrandosi presso Monfalcone e Trieste, forse per la maggiore
ruderalizzazione. È pianta pioniera di vegetazioni semi-ruderali che
cresce su scarpate, ai margini di campi e strade, alla base di marciapiedi e
muri, su suoli aridi primitivi, con
Bothriochloa ischaemum
,
Lactuca
serriola
,
Verbascum phlomoides
etc. Il nome generico deriva dal greco
'chondros' inteso come 'grumo' per il latice della pianta che si raggruma
facilmente a contatto dell'aria; il nome specifico allude ai fusti sottili e
con poche foglie, simili a quelli dei giunchi. Le foglie basali giovani sono
commestibili in insalata. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: giugno-agosto.
238
Becco non inserito al centro di una coroncina
239
239
Capolini con involucro cilindrico. Frutti fortemente compressi
Lactuca serriola L.
Specie eurasiatica ampiamente diffusa e spesso comune in regione sino
alla fascia montana inferiore, con lacune nelle Alpi. In Carso è
comunissima ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali ai margini di
strade, in discariche e scarpate, lungo i muri in pietra, su suoli da ghiaiosi
ad argillosi aridi, ricchi in basi e composti azotati, con
Erigeron
canadensis
,
Echium vulgare
,
Sisymbrium officinale
etc. Forma biologica:
emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
239
Capolini con involucro emisferico od ovale. Frutti cilindrici (lente!)
240
240
Pappo sporgente per più di metà dall'involucro del capolino. Involucro glabro o con peli non giallastri.
Ricettacolo peloso (lente!)
Crepis vesicaria L. subsp. taraxacifolia (Thuill.) Thell.
Entità mediterraneo-atlantica, da noi forse di antica introduzione e diffusa
sino ai fondovalle alpini. In Carso è comunissima ovunque. Cresce sia
negli aspetti più freschi dei prati stabili ad
Arrhenatherum
che ai margini
di strade, in aiuole, alla base di muri, in discariche etc., su suoli argillosi
per lo più carbonatici, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati.
Rispetto alle citazioni dell'800 che la davano rara, ha avuto un forte
incremento dovuto alla crescente ruderalizzazione. Il nome generico
deriva dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali
appressate al suolo (o forse per quello dei frutti). Forma biologica:
terofita scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-
ottobre.
240
Pappo appena sporgente dall'involucro. Involucro con setole giallastre. Ricettacolo glabro
Crepis setosa Haller f.
Specie eurimediterranea da noi di antica introduzione, diffusa nella parte
meridionale della regione con sparse stazioni nei fondovalle ad
orientamento nord-sud. In Carso è piuttosto diffusa e comune, ma con
ampie lacune dovute forse al breve ciclo vitale. Cresce in ambienti
ruderali lungo le strade, ai margini di coltivi, in aiuole, su suoli subaridi
sia calcarei che arenacei, ricchi in basi e composti azotati, piuttosto
umiferi, con
Bellis perennis
,
Daucus carota
,
Polygonum arenastrum
etc.
Il nome generico deriva dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle
foglie basali appressate al suolo (o forse per quello dei frutti). Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
241
Fiori tutti gialli o giallastri
242
241
Fiori non tutti gialli
248
242
Capolini con fiori ligulati marginali
Jacobaea vulgaris Gaertn.