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Specie eurasiatico-sudeuropea diffusa in regione dal Carso all'alta
pianura e Prealpi. In Carso è comune e localmente abbondante. Cresce in
lande, gramineti e margini di boschi termofili, su suoli limoso-argillosi
ricchi in basi e composti azotati, da neutri a subacidi, con
Carex flacca
,
Chrysopogon gryllus
,
Eryngium amethystinum
etc. La pianta è velenosa
per la presenza di alcaloidi a lenta azione. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
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Capolini con soli fiori tubulosi
243
243
Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di sotto
244
243
Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due facce
245
244
Stoloni assenti. Foglie superiori 1-2 pennato-sette. Odore sgradevole. Fiori normalmente giallastri,
frequenti
Artemisia vulgaris L.
Specie circumboreale-temperata diffusa in tutta la regione sino alla fascia
montana. In Carso è comune ovunque. È un po' meno termofila e più
xerofila di
A. verlotiorum
. Colonizza terreni mesici ricchi in composti
azotati, in ambienti fortemente disturbati quali margini di strade,
discariche, campi abbandonati etc., con
Arctium minus
,
Artemisia
absinthium
,
Urtica dioica
etc. Una singola pianta è in grado di produrre
sino a 700.000 frutti. È ancor oggi usata come spezia e digestivo, anche
se è tossica quando consumata in grandi quantità. Il nome generico era
già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe
riferirsi alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di
Mausolo, re di Caria. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: luglio-ottobre.
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Stoloni presenti. Foglie superiori semplicemente pennato-divise. Odore aromatico. Fiori rossastri,
raramente presenti
Artemisia verlotiorum Lamotte
Specie di recente introduzione dall'estremo oriente. In regione è diffusa
ovunque al di sotto della fascia montana ed è comune in Carso. Si
moltiplica per stoloni e fiorisce raramente. Colonizza terreni freschi e
ricchi di composti azotati in siti disturbati quali margini di strade,
discariche, campi abbandonati, con
Arctium minus
,
Artemisia vulgaris
,
Urtica dioica
etc. Come le altre specie congeneri, contiene il tossico
thujone, per cui la commercializzazione dell'assenzio è vietata. Il nome
generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta:
potrebbe riferirsi alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia,
moglie di Mausolo, re di Caria. La specie è dedicata ai fratelli Verlot,
botanici di Grenoble del XIX secolo. Forma biologica: emicriptofita
scaposa/geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: ottobre-novembre.
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Pianta grigio-pelosa
Artemisia absinthium L.
L'assenzio è una specie da eurasiatico-continentale a submediterranea con
distribuzione regionale frammentaria concentrata nella parte sudorientale
incluso il Carso, ove è diffusa ma non sempre comune. Cresce in
ambienti disturbati subaridi, lungo le strade, nelle discariche, sui muri, su
suoli ricchi in basi e composti azotati, con
Artemisia vulgaris
,
Daucus
carota
,
Picris hieracioides
etc. Il nome generico era già in uso presso i
Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi alla dea
Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria,
mentre absinthium 'privo di dolcezza' indica il sapore amaro. Forma
biologica: camefita suffruticosa (emicriptofita scaposa). Periodo di
fioritura: agosto-settembre.
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Piante non grigio-pelose
246
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Foglie non odorose. Capolini cilindrici