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Specie dell'Europa meridionale, forse un'archeofita proveniente dall'Asia
occidentale, presente in tutta l'Italia continentale salvo che in Valle
d'Aosta e Trentino-Alto Adige al di sotto della fascia montana inferiore,
infestante nelle colture di cereali ed in ambienti ruderali. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Ricettacolo nudo (togliere tutti i fiori ed osservare il ricettacolo con
una lente)
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Foglioline più larghe di 3 mm
Tanacetum corymbosum (L.) Sch. Bip. subsp. corymbosum
Specie submediterranea con distribuzione regionale tendenzialmente
prealpico-carsica. In Carso è abbastanza diffusa ma quasi assente
nell'Isontino. Cresce negli aspetti più mesofili dei boschi carsici, sia su
calcare che su flysch, su suoli argillosi abbastanza profondi e piuttosto
umiferi, da neutri a subacidi, con
Lathyrus niger
,
Melittis
melissophyllum
,
Mercurialis ovata
etc. Il nome generico sembra derivare
dal latino medievale 'tanazita', a sua volta derivato dal greco 'athanasia' =
immortalità. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-agosto.
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Foglioline più strette di 3 mm
Tripleurospermum inodorum (L.) Sch. Bip.
Specie dell'Europa centrale e settentrionale, diffusa in quasi tutto il
territorio regionale dal livello del mare alla fascia montana. Cresce in
incolti, negli orti, lungo sentieri. Forma biologica: terofita
scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di sotto
253
252
Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due facce
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Stoloni presenti. Foglie superiori semplicemente pennato-divise. Odore aromatico. Fiori rossastri,
raramente presenti
Artemisia verlotiorum Lamotte
Specie di recente introduzione dall'estremo oriente. In regione è diffusa
ovunque al di sotto della fascia montana ed è comune in Carso. Si
moltiplica per stoloni e fiorisce raramente. Colonizza terreni freschi e
ricchi di composti azotati in siti disturbati quali margini di strade,
discariche, campi abbandonati, con
Arctium minus
,
Artemisia vulgaris
,
Urtica dioica
etc. Come le altre specie congeneri, contiene il tossico
thujone, per cui la commercializzazione dell'assenzio è vietata. Il nome
generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta:
potrebbe riferirsi alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia,
moglie di Mausolo, re di Caria. La specie è dedicata ai fratelli Verlot,
botanici di Grenoble del XIX secolo. Forma biologica: emicriptofita
scaposa/geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: ottobre-novembre.
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Stoloni assenti. Foglie superiori 1-2 pennato-sette. Odore sgradevole. Fiori giallastri, frequenti
Artemisia vulgaris L.