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Specie prevalentemente mediterranea, in regione limitata alle aree
costiere. Cresce in macchie, garighe, leccete e siepi in ambienti caldi e
soleggiati. Il nome generico deriva dal greco 'klematis', diminutivo di
'klêma' (tralcio di vite), in riferimento al portamento della pianta. La
pianta è tossica in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina.
Forma biologica: fanerofita lianosa (emicriptofita scaposa). Periodo di
fioritura: maggio-agosto.
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Fiori e bacche in gruppi di 2, sparsi sul fusto all'ascella delle foglie
Lonicera japonica Thunb.
Specie di origine asiatica, introdotta per ornamento ma con forte
propensione - soprattutto in Friuli - a diffondersi spontaneamente. Si
concentra nella bassa pianura friulana ed in Carso è più comune lungo la
costa. Cresce in vegetazioni ruderali, nelle siepi, ai margini di strade, in
discariche, spesso alla periferia degli abitati, con
Fallopia baldschuanica
,
Hedera helix
,
Parthenocissus quinquefolia
etc. Il genere è dedicato al
medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus (1528-1585). Le
bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Forma biologica: fanerofita
lianosa. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
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Fiori e bacche in gruppi di più di tre, situati all'apice del fusto
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Infiorescenza sessile, inserita direttamente sopra l'ultimo paio di foglie
Lonicera caprifolium L.
Specie pontico-sudeuropea diffusa in regione dalla costa alle Prealpi con
singole stazioni nei fondovalle alpini. In Carso è diffusa ma non molto
comune. Cresce su substrati sia calcarei che arenacei ma ricchi in basi, in
boschi maturi ombrosi su suoli argillosi abbastanza profondi e freschi,
con
Melittis melissophyllum
,
Serratula tinctoria
,
Tanacetum corymbosum
etc. Il genere è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-
Lonicerus (1528-1585), il nome specifico forse allude al fatto che le
foglie sono appetite dalle capre. Le bacche contengono glucosidi e sono
tossiche. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura:
maggio-luglio.
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Infiorescenza chiaramente peduncolata, distanziata dall'ultimo paio di foglie
Lonicera etrusca Santi
Specie mediterranea, da noi limitata alla costa ed al Carso ove è piuttosto
diffusa e comune. Cresce negli aspetti più caldi di boschi, boscaglie e
siepi, su suoli sia calcarei che marnoso-arenacei, poco profondi e ricchi in
scheletro, aridi d'estate, poveri in humus e composti azotati, con
Asparagus acutifolius
,
Cotinus coggygria
,
Pistacia terebinthus
etc. Il
genere è dedicato al medico e botanico tedesco A. Lonitzer-Lonicerus
(1528-1585). Le bacche contengono glucosidi e sono tossiche. Forma
biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie lobate e palminervie
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Foglie non lobate e palminervie
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Foglie più lunghe di 10 cm. Ali del frutto disposte a 'V'
Acer pseudoplatanus L.