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Specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita nelle zone
temperate, presente in tutta Italia dal livello del mare sino alla fascia
montana. Cresce in vegetazioni pioniere fresche, lungo strade e viottoli,
ai margini di coltivi e giardini, in vegetazioni palustri lacunose, su suoli
limoso-argillosi umiferi e freschi, ricchi in composti azotati, da neutri a
subacidi. Il nome generico è il diminutivo femminile del latino 'potens' e
significa 'piccola pianta con molta forza', alludendo forse agli ambienti
pietrosi in cui vegetano molte specie; il nome specifico in latino significa
'strisciante', alludendo al portamento della pianta. Forma biologica:
emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
298
Fusti eretti, non striscianti al suolo
299
299
Foglie palmate
Potentilla zimmeteri Borbás
Specie endemica illirico-adriatica, in regione limitata al Carso ove è
diffusa e comune, soprattutto nell'Isontino. Cresce in lande e gramineti,
su suoli argillosi abbastanza profondi, subaridi d'estate, sia su calcare che
su substrati marnoso-arenacei ricchi in basi, con
Carex caryophyllea
,
Chrysopogon gryllus
,
Teucrium chamaedrys
etc. Il nome generico è il
diminutivo femminile del latino 'potens' e significa 'piccola pianta con
molta forza', alludendo forse agli ambienti pietrosi in cui vegetano molte
specie, la specie è dedicata al botanico Albert Zimmeter (1848-1897).
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
299
Foglie pennate
Geum urbanum L.
Specie eurasiatico-sudeuropea, ampiamente diffusa in regione sino alla
fascia montana inferiore. In Carso è comune ovunque. Forse originaria di
boschi alluvionali periodicamente inondati, cresce in vegetazioni ruderali
e negli orli di boschi termofili disturbati, su suoli limoso-argillosi freschi
in profondità, ricchi in composti azotati e con humus dolce, con
Alliaria
petiolata
,
Aristolochia clematitis
,
Glechoma hederacea
etc. Le foglie
giovani sono commestibili. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-luglio.
300
Piante con forte odore e sapore di rucola
301
300
Piante odorose o no, ma senza forte odore e sapore di rucola
303
301
Petali venati di violetto
Eruca vesicaria (L.) Cav.
La rucola è frequentemente coltivata negli orti di tutta la regione,
compreso il Carso Triestino. Abbastanza raramente appare anche allo
stato subspontaneo in ambienti piuttosto disturbati, soprattutto presso gli
abitati. I Romani, che ne consumavano anche i semi, le attribuivano
qualità magiche e la utilizzavano come afrodisiaco. La sua coltivazione
era spesso effettuata nei terreni che ospitavano le statue falliche erette in
onore di Priapo, dio della virilità. Ovidio nella Ars Amatoria la chiamava
'eruca salax' o 'herba salax' cioè erba lussuriosa, sconsigliata in caso di
delusioni d'amore. Plinio asseriva: 'si ritiene che il desiderio del coito sia
stimolato anche dai cibi, come l’eruca…'. Discoride, medico greco,
affermava che mangiata cruda in abbondanza 'destava Venere'. Anche
durante il Rinascimento si scrisse sugli effetti afrodisiaci della rucola, e
l'erborista Matthias de Lobel (XVI sec.) narrava di certi monaci che
eccitati da un cordiale a base di rucola, abbandonarono il voto di castità.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-giugno.
301
Petali senza vene violette
302
302
Petali più lunghi di 8 mm. Fusti fogliosi, legnosi alla base
Diplotaxis tenuifolia (L.) DC.