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Specie mediterranea concentrata nella parte sudorientale della regione
con una sola indicazione per il Pordenonese. In Carso è molto diffusa nei
gramineti steppici primari, su substrati calcarei ma anche marnoso-
arenacei purché ricchi in basi, su suoli poco profondi, aridi d'estate, a
volte nelle grize e nelle fessure delle rocce, con
Allium senescens
subsp.
montanum
,
Artemisia alba
,
Satureja montana
subsp.
variegata
etc. Il
latice è velenoso ed irritante per le mucose. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.),
che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà, il nome specifico
allude alla città di Nizza. Forma biologica: geofita rizomatosa/camefita
suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
346
Brattee dell'infiorescenza saldate alla base
Euphorbia amygdaloides L. subsp. amygdaloides
Specie centroeuropeo-caucasica, presente in tutta Italia (salvo che in
Valle d'Aosta) con 3 sottospecie, dalla fascia submediterranea a quella
montana, dove trova l'optimum. Cresce in faggete, abetine, boschi misti
mesofili, prati e radure fresche. Il latice è velenoso: molto irritante per le
mucose, può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da
Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.),
che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico,
dal greco 'amygdalos' (mandorlo), allude alle foglie allungate, simili a
quelle del mandorlo. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di
fioritura: aprile-ottobre.
347
Capsula a pareti lisce (lente!)
Euphorbia helioscopia L. subsp. helioscopia
Specie eurasiatica divenuta subcosmopolita e di antica introduzione al
limite dell'areale. In regione è diffusa dalla costa alla fascia montana
inferiore. In Carso è comune ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali o
arvensi, ai margini di strade, presso gli abitati, in vigne, campi
abbandonati, giardini ed orti, su suoli da freschi ad aridi in estate, ricchi
in composti azotati, da basici a subacidi, con
Fumaria officinalis
,
Geranium dissectum
,
Senecio vulgaris
etc. Il latice è velenoso ed irritante
per le mucose. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba
II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico deriva dal greco 'helios'
(sole) e 'scopein' (guardare), cioè 'pianta che guarda il sole'. Forma
biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
347
Capsula a pareti verrucose
Euphorbia brittingeri Opiz ex Samp.
Specie sudeuropea diffusa in tutta la regione sino alla fascia montana
inferiore, salvo che nella parte montana più interna. In Carso è molto
comune, soprattutto negli orli di boschi termofili e nelle lande
incespugliate, su suoli per lo più carbonatici, poveri in composti azotati,
subaridi d'estate, con
Allium carinatum
s.l.,
Bupleurum praealtum
,
Pseudolysimachion barrelieri
etc. Il latice è velenoso ed irritante per le
mucose. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di
Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia
e le sue proprietà. Forma biologica: camefita suffruticosa/emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
348
Foglie (almeno quelle basali) chiaramente picciolate
349
348
Foglie tutte senza picciolo ben distinto
361
349
Foglie parallelinervie, tutte basali. Infiorescenze portate da fusti
senza foglie
350
349
Foglie non parallelinervie, presenti anche sui fusti
354
350
Foglie con lamina ovata o ellittica, 1.2-2.5(4) volte più lunga che larga
351
350
Foglie molto più lunghe che larghe, lanceolate o lineari
352
351
Foglie a base troncata o cuoriforme, glabre o con peli sparsi. Spighe spesso interrotte alla base. Stami con