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la forza, leggerezza e durevolezza che lo rende adatto a diversi lavori, come la costruzione di case e
di canoe. Le foglie sono utilizzate come cura per malattie cutanee, ma la pianta è tossica per la
presenza di thujone. Il nome generico deriva dal greco ‘thuia’ ‘thyia’, (incenso) per il caratteristico
odore del legno; in America viene chiamato spesso ‘Arborvitae’ (albero della vita). Il nome
specifico allude all’area d’origine della pianta, occidentale rispetto all’Europa. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Tilia cordata
Mill.
Il tiglio selvatico è un albero deciduo a distribuzione prevalentemente europea presente in tutte le
regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia e forse in Umbria. Cresce in boschi freschi di
latifoglie decidue su suoli limoso-argillosi profondi, ricchi in basi, spesso alla base di pendii esposti
a nord, dal livello del mare alla fascia montana. I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la
preparazione di tisane calmanti ed emollienti. I Romani utilizzavano la scorza, tagliata in strisce,
seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate nella fabbricazione di corde,
tessuti e nella preparazione delle ‘vincula tiliae’, bende per fasciare le ferite. È una specie molto
longeva, che può vivere anche più di 1000 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
deriva dal greco ‘ptilon’ (ala), in riferimento alla brattea del peduncolo fruttifero che funge da ala
durante la disseminazione facilitata dal vento; quello specifico significa ‘cuoriforme’ in riferimento
alla forma delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Tilia platyphyllos
Scop. subsp.
platyphyllos
Il tiglio nostrano è un albero deciduo a distribuzione sudeuropeo-subatlantica presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d’Italia salvo che in Sardegna. Cresce in boschi freschi di latifoglie
decidue su suoli argillosi profondi, piuttosto ricchi in basi e composti azotati, dal livello del mare
alla fascia montana. I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la preparazione di tisane
calmanti ed emollienti Il legno è usato per lavori di falegnameria e tornitura. I Romani utilizzavano
la scorza, tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle fibre usate
nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle ‘vincula tiliae’, bende per fasciare le
ferite. È un albero longevo che può vivere fino a più di 1000 anni. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, deriva dal greco ‘ptilon’ (ala), in riferimento alla brattea del peduncolo fruttifero
che funge da ala durante la disseminazione facilitata dal vento; il nome specifico deriva dal greco
‘platys’ (largo) e ‘phyllon’ (foglia). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
Ulmus minor
Mill. subsp.
minor
L’olmo comune è un albero dell’Europa meridionale presente, con due sottospecie, in tutte le
regioni d’Italia. Cresce in boschi di latifoglie decidue e nelle siepi, su suoli argillosi, ricchi in basi e
in composti azotati, da freschi a periodicamente sommersi, dal livello del mare alla fascia montana
inferiore. Tende a ibridarsi facilmente con l’olmo montano. Il legno, di colore bruno, è molto
robusto, duro e resistente a trazione e compressione; viene utilizzato per articoli sportivi, sedie,
pavimenti ecc ed è anche molto resistente alla prolungata immersione in acqua. In passato la scorza,
ricca di tannini e sostanze coloranti, veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali.
Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati colpiti da una grave malattia, la grafiosi, causata
dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio, veicolato da coleotteri Scolitidi che scavano
gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura dei vasi conduttori e quindi l’essiccazione
della pianta. Il nome generico era già in uso presso i Romani, quello specifico si riferisce alla
minore dimensione delle foglie rispetto all’olmo montano. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
Viburnum lantana
L.
Il viborno, o lantana, è un albero dell’Europa centro-meridionale, Africa nord-occidentale e Asia
occidentale, presente in tutte le regioni dell’Italia continentale salvo che in Puglia, Basilicata e