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presenza in Italia, dove è stato importato come albero
ornamentale, a partire dal 1760. Attualmente si è
spontaneizzato fino a divenire infestante in siepi, ruderi,
aree incolte. A Mantova è molto abbondante nei luoghi
delle antiche fortificazioni militari.
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Foglie con pelosità e colore non molto diversi
sulle due facce, mai lobate
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Frutti portati da lunghi peduncoli muniti di
un'ala trasversale
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Frutti di aspetto diverso
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Foglie con peli semplici sui nervi di sotto, glabre o con sparsi peli semplici di sopra
Tilia platyphyllos Scop. s.l.
Tiglio nostrano. - Il nome generico deriva dal greco
‘ptilon’, ala, per la caratteristica brattea fogliacea che
facilita la diffusione eolica dei grappoli di frutti; il nome
specifico deriva dai due termini greci, ‘platys’, ampio, e
‘phyllon’, foglia, alludendo alle foglie maggiori rispetto a
quelle del tiglio selvatico. E’ un albero deciduo che può
raggiungere in condizioni ottimali i 30-40 m, dalla scorza
grigio-brunastra con profonde solcature longitudinali. Le
foglie sono alterne, cuoriformi, a margine acutamente
seghettato, con ciuffetti di peli biancastri agli angoli delle
nervature sulla pagina inferiore. I fiori, ermafroditi, di
colore bianco-giallastro, compaiono in maggio-giugno e
sono riuniti in numero di 2-5 in infiorescenze pendenti
recanti un’ala lunga 7-8 cm. I frutti sono piccole noci con 5
costole sporgenti e pericarpo duro e legnoso. L’areale del
tiglio nostrano comprende buona parte dell’Europa e arriva
fino al Caucaso. Forma boschi con aceri e faggi su suoli
umidi e fertili. Virgilio cita più volte il tiglio indicandone il
legno come adatto per costruire un giogo. Il legno
biancastro, omogeneo e leggero è idoneo per lavori di
intaglio, intarsio, scultura, parti di strumenti musicali e per
la realizzazione di oggetti vari. Come tutti i tigli, anche
questa specie e il suo ibrido sono utilizzati come grandi
alberi ornamentali in parchi e viali.
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Foglie glabre o con sparsi peli sui nervi di
sotto, ma con ciuffi di peli alla biforcazione dei
nervi, glabre di sopra
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Foglie glabre o con pochissimi peli sparsi di sotto
Tilia americana L.
Tiglio americano. - Il nome generico deriva dal greco
‘ptilon’, ala, per la caratteristica brattea fogliacea che
facilita la diffusione eolica dei frutti. E’ un albero di prima
grandezza che può raggiungere i 30-40 m nei luoghi di
origine, dai rami giovani glabri. Ha foglie alterne, lunghe
fino a 10-20 cm, con base cuoriforme ed apice mucronato,
dal margine seghettato. Le foglie sono glabre ad eccezione
delle biforcazioni delle nervature nella pagina inferiore. I
fiori, ermafroditi, odorosi e fortemente attiranti le api,
hanno un calice di 5 sepali ed una corolla di 5 petali di
colore giallognolo, all’interno raddoppiati da una squama
detta staminodio; gli stami sono numerosi e saldati alla
base a formare ciuffetti. Le infiorescenze sono protette da
una brattea fogliacea ovoidale di colore verde-pallido, che
rimane nell'infruttescenza come un'ala agevolante il
trasporto a distanza dei frutti. Questi sono delle nucule
ovali o globose, grandi quanto un pisello, con superficie
più o meno costoluta o pelosa con pericarpo legnoso e