Area di studio

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La produzione del sale comune (cloruro sodico, NaCl, il prezioso oro bianco, il primo e più diffuso conservante alimentare fin dall’antichità) nelle Saline di Cervia si fa risalire addirittura all’età etrusca, ma è comunque storicamente accertata dall’epoca romana fino ad oggi: il toponimo Cervia potrebbe verosimilmente derivare dal latino acervus (mucchio, cumulo), in riferimento ai grandi mucchi di sale che hanno caratterizzato per tanti secoli il paesaggio cervese. Ci piace ricordare che la produzione del sale è l’industria più ecologica in assoluto, dal momento che utilizza solo acqua marina, sole e vento, e che anche i suoi sottoprodotti (fanghi iperalini) sono utilizzabili a fini terapeutici nelle vicine Terme. Le saline sono costituite da un’antica depressione giacente a ridosso del cordone dunoso sublitoraneo nei pressi della odierna strada statale Adriatica, ad ovest dell’attuale abitato di Cervia; l’attività produttiva le ha articolate in un centinaio di vasche di varia estensione, profondità e salinità, con presenza di bassi dossi e vaste distese melmose, separate da una fitta rete di bassi arginelli.


foto di Nicola Merloni



foto di Nicola Merloni



foto di Nicola Merloni



foto di Nicola Merloni

Le saline sono state istituite in Riserva Naturale di popolamento animale con DM 31.1.1979 dal Corpo Forestale dello Stato su una superficie di 789 ha. Più recentemente sono state inserite nella Rete Natura 2000 come SIC/ZPS IT 4070007, su un’area di 1095 ha e attualmente fanno parte della Stazione sud del Parco regionale del Delta del Po, Emilia Romagna. La peculiarità vegetazionale del sito è costituita dalla coesistenza di ambienti di tipo ‘lagunare’, comprendenti bacini aperti ed argini su suoli da salmastri a fortemente salati, con estese sommità arginali e poche altre aree mantenute a prato, con ricca flora spontanea anche non alofila: per questo vi sono riconosciuti quattro habitat di interesse comunitario, di cui due prioritari. Inoltre il sito delle Saline riveste una notevole importanza per la sosta, l’alimentazione e lo svernamento di una ricchissima avifauna acquatica, per cui è stato riconosciuto come Zona Umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, su 830 ha (1979). Negli ultimi anni esse sono meta di un crescente turismo naturalistico, attirato in particolare dalla spettacolare presenza (la cosiddetta”nuvola rosa”) dei fenicotteri, che nidificano nelle saline di Comacchio, ma frequentano abitualmente le lagune ravennati e le saline di Cervia.

Bibliorgafia
Lazzari G., Merloni N., Saiani D., 2009 - FLORA Riserve Naturali dello Stato nell’area costiera di Ravenna. Quaderno IBIS n. 3, AdV L’Arca, Ravenna, pp. 1-48.
Lazzari G., Merloni N., Saiani D., 2012 - FLORA Siti Natura 2000 della fascia costiera ravennate. Quaderno IBIS n. 6, AdV L’Arca, Ravenna, pp. 1- 80.
Lazzari G., Plazzi G.C., 1980 - Un patrimonio naturale ed ambientale da valorizzare. In : Le Saline di Cervia.Storia di una civiltà salinara. A cura Azienda Promozione Turistica Cervia, Bologna, :78-84.


Partner/Partnerji: Università di Trieste, Dip. di Scienze della Vita (Lead Partner), Prirodoslovni Muzej Slovenije, Ljubljana, Univerza na Primorskem -Università del Litorale Koper/Capodistria, Università di Padova, Dip. di Biologia, Zavod Republike Slovenije za šolstvo Ljubljana, Comune di San Dorligo della Valle - Občina Dolina, Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po Emilia Romagna, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA - FVG), Gruppo di Azione Locale Venezia Orientale (GAL Venezia Orientale - VEGAL), Triglavski Narodni Park, Univerza v Novi Gorici.

Progetto Strumenti interattivi per l’identificazione della biodiversità: un progetto educativo in un’area transfrontaliera (SiiT): finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.

Projekt Interaktivna določevalna orodja za šole (SIIT): spoznavanje biotske pestrosti na čezmejnem območju sofinancirana v okviru Programa čezmejnega sodelovanja Slovenija-Italija 2007-2013 iz sredstev Evropskega sklada za regionalni razvoj in nacionalnih sredstev.


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