La caprinella è una specie a distribuzione stenomediterranea presente in Liguria e in tutte le regioni dell’Italia centro-meridionale, comprese le Isole e come avventizia in Veneto. Nella città di Roma la specie è ampiamente diffusa dal centro storico all'estrema periferia; nel Parco di Villa Torlonia è poco frequente. Viene a volte coltivata come pianta ornamentale e spesso sfugge alla coltivazione crescendo negli incolti, ai margini delle strade, a volte anche su muri, con optimum nella fascia mediterranea. Il nome del genere ha etimologia incerta: alcuni affermano che corrisponde a quello latino della grafite, per il colore azzurro dei fiori, altri che derivi da un antico uso contro le intossicazioni da piombo. Forma biologica: camefita fruticosa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.

Nome italiano: Arizaru (Sardegna), Bagoun (Liguria, Nizza), Caprinella (Italia), Caprinella (Toscana, Siena), Crepanella (Toscana, Pisa), Dentaria caustica (Toscana, Pisa), Dentellaria (Toscana, Pisa), Erba canina (Toscana, Siena), Erba de arungia (Sardegna), Erba de dentis (Sardegna), Erba de rungia (Sardegna), Erba di S. Antonio (Toscana, Siena), Lappolinì (Toscana, Val di Chiana), Nascusso (Liguria, Genova), Nuci cattiva (Sicilia), Piombaggine (Toscana, Siena), Piombaggine (Italia), Plumbago (Italia), Recchio de lebbro (Abruzzi, Lama), Romice (Puglia, Lecce).