Il verbasco sinuoso è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in quasi tutte le regioni d’Italia. Nella città di Roma la specie è ubiquitaria e molto comune, dal centro all'estrema periferia; nel Parco di Villa Torlonia è piuttosto comune. Cresce negli incolti, ai margini di strade e sentieri, a volte su anche sulle dune littorali, su suoli sciolti, di solito sabbiosi, aridi d’estate, dal livello del mare a 800 m circa (al Sud anche più in alto). La pianta contiene principi tossici, soprattutto nei semi (saponine). Il nome generico, già usato da Plinio, forse deriva dal latino 'barbascum' (barba), per i filamenti staminali vistosamente pelosi, o molto più probabilmente per la densa pelosità delle foglie e dei fusti di molte specie; il nome specifico si riferisce all’aspetto lobato-sinuoso delle foglie basali. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-agosto.

Nome italiano: Abadon (Liguria, Sarzana), Cadumbulu (Sardegna, Cagliari), Cerivi cerivi (Sicilia, Avola), Cervi cervi (Sicilia, Avola), Cugoe (Liguria, Nizza), Cuvualp (Piemonte, Val San Martino), Guaraguasco (Toscana, Monte Murlo), Guaraguasco salvatico (antichi), Labbri di ciuco (Toscana, San Moro), Lengua de can (Liguria, S. Margherita), Pellicciona (Toscana, Val di Chiana), Scuparina (Sicilia), Stronu (Calabria), Tasso (Toscana), Tasso barbasso (Toscana), Verbasco sinuato (Italia), Verbasco sinuoso (Italia).