Il papavero spinoso è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-turanica, da noi di probabile antica introduzione a seguito della diffusione delle colture di cereali (archeofita), presente in tutte le regioni d’Italia salvo che in Valle d’Aosta. La distribuzione regionale si concentra nella parte sudorientale del teeritorio, escludendo il Carso triestino. Nella città di Udine la specie è nota soltanto per poche località, due nel Parco del Cormor, una nella porzione nordoccidentale della prima periferia e una nell’estrema porzione nordorientale della periferia esterna. Cresce negli incolti, al margine di campi di frumento e di piante foraggere, lungo i sentieri e in ambienti disturbati presso gli abitati, al di sotto della fascia montana superiore. Le rosette giovani venivano consumate sia crude che cotte. Il genere è dedicato al medico, entomologo e botanico svizzero Johann Jacob Roemer (1763-1819); il nome specifico allude ad una sua presunta origine ibridogena. Forma biologica: terofitqa scapèosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.

Nome italiano: Pabauli (Sardegna, Cagliari), Papagno (Campania, Ischia), Paparina masculina (Sicilia, Ustica), Paparinedda (Sicilia, Etna), Paparinedda spinusa (Sicilia, Avola), Paparinicchia sarvaggia (Sicilia), Papavero (Toscana), Papavero ibrido (Italia), Papavero spinoso (Italia), Papaveru (Sardegna), Pupuza (Sardegna), Roemeria (Italia).