© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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La canapa è una pianta annua di origine centroasiatica coltivata da millenni per l'ottima fibra tessile, i semi oleosi e i ben noti principi psicoattivi. Per quanto la colura sia in forte declino, in Italia è ancora presente come avventizia in quasi tutte le regioni, compreso il Friuli-Venezia Giulia. Nella città di Udine la specie è nota soltanto per una località nella porzione occidentale della prima periferia. Prove dell'utilizzo della cannabis si hanno fin dai tempi del Neolitico, testimoniate dal ritrovamento di alcuni semi fossilizzati in una grotta in Romania; il più antico manufatto è un pezzo di stoffa di canapa risalente all'8000 a.C. La produzione commerciale di canapa in occidente prese vigore nel XVIII secolo a causa della espansione coloniale e navale che richiedeva grandi quantità di canapa per la produzione di corde, vele e stoppa. La fibra tessile di canapa viene ottenuta dal floema dei fusti; le fibre, tuttora largamente utilizzate dagli idraulici come guarnizione, vengono usate per la produzione di tessili e corde e per centinaia di anni, fino alla seconda metà del Novecento, furono la materia prima principale per la produzione di carta. La coltura della canapa per usi tessili ha una antica tradizione in Italia, legata soprattutto all'espandersi delle Repubbliche marinare, così come la tradizione di utilizzarla per telerie ad uso domestico: le tovaglie di canapa in Romagna decorate con stampi di rame nei due classici colori ruggine e verde sono prodotte ancor oggi. I semi (ricchi di acidi linoleici, vitamine e amminoacidi essenziali) sono usati come mangime per gli uccelli e per la spremitura di un olio utilizzato anche come combustibile. I fiori (e in misura minore le foglie, i fusti e i semi) contengono cannabinoidi psicoattivi che vengono consumati per scopi ricreativi , medicinali e spirituali. La concentrazione delle sostanze psicoattive è molto variabile tra i diversi cultivar, variamente trattati a livello tassonomico come specie distinte, varietà o sottospecie. Fumatori di cannabis dell'antichità furono popolazioni Hindu di India e Nepal e gli Hashashin, presenti in Siria, dai quali prese il nome l'Hashish. La cannabis fu anche utilizzata dagli Assiri, che ne appresero le proprietà psicoattive dagli Arii la fecero conoscere anche a Sciti e Traci, che cominciarono a farne uso anche durante i loro riti religiosi. Alcune fonti ne hanno fatto risalire l'uso in Grecia già nell'800 a.C. Nell'Europa Centrale, ancor prima dell'espansione dell'Impero Romano, la cannabis era già coltivata e usata nelle isole britanniche dalle tribù dei Celti e dei Pitti (III- IV sec a.C.). Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia menziona le proprietà terapeutiche dell'erba. Nel Medioevo l'uso proseguì lecitamente sino al 1484 quando una bolla papale ne vietò l'uso ai fedeli. Il nome generico è quello usato dagli antichi romani, il nome specifico in latino significa ‘coltivata’. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre. |
Nome italiano: *Canapa (Toscana), Bersoli (Friuli, Carnia), Cagnu (Sardegna), Canam (Sardegna, Alghero), Canapa comune (Italia), Canape (Toscana), Canape della China (Toscana), Canape di Bologna (Toscana), Canava (Piemonte), Canava (Abruzzi), Canavoll (Emilia-Romagna, Reggio), Canavone (Abruzzi), Canavous (Piemonte), Candevo (Veneto, Verona), Candio (Veneto, Verona), Canebe (Liguria, Nizza), Canef (Lombardia, Brescia), Canegu (Liguria, San Remo), Canepa (Veneto, Brenzo), Canev (Lombardia, Como), Caneva (Abruzzi), Caneva (Liguria, Genova), Caneve (Abruzzi), Canevo (Veneto, Venezia), Canevo (Veneto, Pirano), Canevu (Liguria, Pigna), Canevusa (Liguria, Pigna), Canibo (Liguria, Mentone), Canio (Veneto, Treviso), Canivra (Piemonte), Cannau (Sardegna), Cannavo (Campania), Cannavu (Sicilia), Cannavu (Calabria), Cannavusa (Sicilia), Canneva (Liguria, Genova), Canniu (Sardegna), Cannova (Abruzzi), Cannuvu (Sicilia), Canoa (Piemonte, Saluzzo), Canousu (Liguria, Savona), Canov (Lombardia, Bellinzona), Canov (Lombardia, Como), Canuf (Lombardia, Bellinzona), Canva (Emilia-Romagna), Canva (Lombardia, Brescia), Canvra (Piemonte), Carzol (Emilia-Romagna, Reggio), Cauna (Piemonte), Chenov (Lombardia, Cevio), Chenu (Lombardia, Cevio), Cianaipat (Friuli), Cianaipe (Friuli), Ciarapa (Friuli, Carnia), Gambun (Emilia-Romagna, Reggio), Grapa (Emilia-Romagna, Reggio), Sumenzai (Veneto, Colognese), Sumenzale (Veneto, Colognese).
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© Hortus Botanicus Catinensis Pietro Pavone
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Lubiana, Orto Botanico, Dipartimento di Biologia – Facoltà di Biotecnica Università degli Studi di Lubiana, Slovenia 14/08/2011 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Ferrara, Orto botanico dell'Università di Ferrara, Emilia-Romagna, Italia 23/07/2019 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Ferrara, Orto botanico dell'Università di Ferrara, Emilia-Romagna, Italia 23/07/2019 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Department of Life Sciences, University of Trieste Andrea Moro London, Royal Borough of Kensington and Chelsea, Chelsea Physic Garden, Greater London, England, United Kingdom 21/08/2019 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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