Il centonchio azzurro è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-submediterranea di antica introduzione nella parte settentrionale dell'areale, presente in quasi tutte le regioni d’Italia, ma più frequente al centro-sud. La distribuzione regionale si concentra nella parte meridionale del territorio, con diverse indicazioni storiche non confermate che indicano un regresso dovuto all'agricoltura intensiva; in Carso la specie è rara e localizzata in popolazioni di pochi individui. Nella città di Udine la specie è nota soltanto per poche località, una nelle prima periferia orientale e una nella periferia esterna orientale. Cresce in comunità arvensi e in pratelli di erbe annuali su suoli argillosi subaridi e ricchi in composti azotati, al di sotto della fascia montana. La pianta contiene saponine ed è debolmente velenosa; va sconsigliato l’uso di consumarla in insalata, soprattutto se in grandi quantità. Il nome generico deriva da Lisimaco, medico dell'antica Grecia; il nome generico del sinonimo, Anagallis, deriva dal greco 'ana' (di nuovo) ed 'agallein' (dare gioia), per la fioritura continua. Forma biologica: terofita reptante. Periodo di fioritura: aprile-ottobre. Syn.: Anagallis foemina Mill.

Nome italiano: Anagallis femmina (Italia), Centonchio azzurro (Italia), Erba de puddas a florixeddus asulus (Sardegna), Erva di Gaddini (Sicilia, Etna), Morsellina (Campania), Oeggi d'Madonna (Liguria, Masone).