Il farfaraccio bianco è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente in tutte le regioni dell'Italia centro-settentrionale e in Calabria. La distribuzione regionale, di tipo alpico-carsico, si estende dal Carso triestino (ove la specie è rara) a tutte le aree montuose del Friuli, con stazioni anche nelle aree magredili dell'alta pianura friulana. Nella città di Udine la specie è nota soltanto per una località al limite del centro cittadino. Cresce in boschi umidi, in radure boschive, su scarpate, in vallecole umide, su suoli freschi e ricchi in composti azotati, con optimum nella fascia montana. Alla pianta si attribuiscono diverse proprietà medicinali, ma rizomi contengono alcaloidi epatotossici. Il nome generico deriva dal greco 'petasos' (cappello), per le grandi foglie spesso usate come cappello dai bambini; il nome specifico, che in latino significa ‘bianco’, si riferisce al colore dei fiori. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.

Nome italiano: Barbaz (Friuli, Carnia), Cappellotto (Lombardia, Valtellina), Ciapei (Friuli, Carnia), Farfaraccio bianco (Italia), Lavaz (Friuli, Carnia), Lesche (Friuli), Lesciatt (Friuli), Lesciatt verd (Friuli), Petasite bianco (Italia), Ridoi bianch (Lombardia, Brescia).