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Specie subatlantico-sudeuropea presente anche in Asia
occidentale, diffusa in tutte le regioni d'Italia sino alla fascia
montana inferiore. Cresce in dense popolazioni lungo fossi,
canali e stagni, ai margini ombreggiati di siepi e boschetti
umidi in tutta Italia. Il nome generico deriva dal latino 'equus'
(cavallo) e 'seta' (pelo), e significa 'coda di cavallo'; il nome
specifico deriva dalla radice greca 'telma' che significa 'palude'.
Per l'alto contenuto in silice era usata per lucidare oggetti in
metallo. Sporifica tra marzo e maggio.
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Fusti terminati da una spiga
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Fusti terminati da una brattea pungente
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Fusti larghi 1-3 mm. Stimmi 2 (lente!)
Eleocharis palustris (L.) Roem. & Schult. subsp. palustris
Specie subcosmopolita di aree paludose, presente in tutte le
regioni d'Italia dal livello del mare a circa 1600 m. Il nome
generico deriva dal greco 'helos' (palude) e 'charis' (grazioso) e
significa 'ornamento delle paludi'. Nel Parco è presente nelle
aree umide del Retrocorchia e del Monte Tontorone. Fiorisce
tra maggio e luglio.
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Fusti larghi 0.5-1 mm. Stimmi 3
Eleocharis multicaulis (Sm.) Desv.
Specie europea con tendenze subatlantiche, presente in
Toscana, Sardegna, Piemonte e Veneto al di sotto della fascia
montana. Cresce sulle sponde fangose di stagni e paludi, su
suolo acido. Il nome generico deriva dal greco 'helos' (palude)
e 'charis' (grazioso) e significa 'ornamento delle paludi', quello
specifico, che in latino significa 'dai molti fusti', allude ai
numerosi fusticini formanti un piccolo cespo. Fiorisce tra
giugno ed ottobre.
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Guaine basali bruno-nerastre, lucide. Capsula ovoide, appuntita all'apice. Fusti
flessibili, con midollo interrotto
Juncus inflexus L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia dalla costa alla fascia
montana inferiore. Cresce in vegetazioni pioniere di ambienti
umidi ai margini di viottoli, fossati, stagni ed abbeveratoi, su
suoli limoso-argillosi costipati e periodicamente sommersi,
ricchi in basi e composti azotati. Il nome generico, dal latino
'iúngere' (congiungere, legare), allude all'antico uso di
intrecciare fusti e foglie dei giunchi per creare diversi oggetti;
il nome specifico deriva dal latino 'inflecto' (flettere, piegare,
curvare). Fiorisce tra giugno e agosto.
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Guaine basali giallo-castane, non lucide. Capsula
clavata, troncata o concava all'apice. Fusti rigidi e
fragili, con midollo quasi continuo
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Infiorescenza contratta, con fiori riuniti in glomeruli. Fusti striati