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nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche
dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. Il nome generico,
già in uso presso gli antichi, è di etimologia incerta, potrebbe
derivare da due parole celtiche, 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè
'l'albero per eccellenza'; secondo altri deriva dal greco, indicando il
legno ruvido delle piante di questo genere; il nome specifico, che
forse deriva da una radice celtica che significa 'punta', è quello dato
dai Romani all'agrifoglio, per la frequente presenza anche nel leccio
di foglie subspinose. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita
cespitosa). Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Arbusto. Fiori con petali. Frutto carnoso
Elaeagnus x ebbingei Boom
Arbusto sempreverde ibrido fra
E. pungens
ed
E. macrophylla
,
creato in Olanda nel 1928. Predilige terreni acidi e ben drenati ed è
adatto ai litorali marini. Si conoscono alcune cultivar di successo,
come 'Limelight', che è ben conosciuta e apprezzata nel nostro
paese (dove però è venduto in alcuni vivai con il nome improprio di
'Variegatus') grazie alle foglie, di colore verde-grigiastro con
screziature giallastre. Il nome generico deriva dal greco 'elèa'
(oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva. Forma biologica:
fanerofita cespitosa.
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Foglie con forte odore resinoso se sfregate tra le dita
Cotinus coggygria Scop.
Il sommacco (o scotano) è una specie mediterraneo-pontica
presente in Italia centro-settentrionale (mai segnalato in Valle
d'Aosta) e Abruzzo, dal livello del mare ai 900 m circa. Arbusto
gregario, forma estese popolazioni policormiche, uno dei più diffusi
stadi di incespugliamento naturale dei pascoli abbandonati. È
progressivamente sostituito dal ginepro verso l'alto o su suoli
profondi. Cresce in cespuglieti e rupi su suoli poveri, di solito
calcarei, ricchi in scheletro ed aridi d'estate, con poche specie
arbustive. Tutta la pianta è ricca di oli essenziali del gruppo della
trementina e di tannini. L'uso principale e più antico è stato quello
per la concia delle pelli, dovuto all'alto contenuto di tannini,
soprattutto nelle foglie. Arbusto largamente coltivato in giardini
soprattutto nelle varietà purpuree, per la decoratività del fogliame e
delle pannocchie piumose di colore roseo e di aspetto leggero (da
cui il nome comune di ‘albero della nebbia’). Il nome generico è
quello attribuito da Plinio ad un arbusto appenninico da cui si
ricavava un colorante purpureo; il nome specifico allude
probabilmente alla cocciniglia, per il colore rosso acceso delle
foglie in autunno. Forma biologica: nanofanerofita (fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie senza forte odore resinoso
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Fiori senza petali. Foglie finemente cigliate al margine
(guardare una foglia controluce!)
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Fiori con petali. Foglie non cigliate al margine
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Foglie verdi
Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica