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Il faggio è un albero europeo che domina le foreste della fascia
montana dalle Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo nei
rimboschimenti artificiali). È sopravvissuto alle glaciazioni sulle
montagne dell'Europa meridionale, e successivamente si è esteso
verso nord sino alla Scandinavia meridionale. Cresce su suoli
profondi, freschi, ben drenati. La specie ha grande importanza
forestale ed economica per il legname duro e di colore roseo, che si
lavora facilmente ed è impiegato per fabbricare mobili, traversine
ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno ed il
carbone sono ottimi combustibili, tanto che in passato il mestiere
del 'carbonaio' era molto diffuso sulle montagne appenniniche. I
semi (faggiole) venivano un tempo utilizzati sia per l'alimentazione
umana che degli animali domestici, soprattutto maiali, ma sono
debolmente tossici per saponine ed acido ossalico. Il faggio viene
spesso utilizzato anche come pianta ornamentale nei parchi. Può
vivere più di 300 anni. Il nome generico è quello che utilizzavano
già gli antichi Romani; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva),
allude all'habitat boschivo e si riferisce al suo ruolo dominante nelle
foreste di montagna. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio.
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Foglie rossastre
Fagus sylvatica L. f. purpurea (Aiton) C. Schneider
È una varietà di faggio ad uso prettamente ornamentale, molto
apprezzata per il colore bruno rosato delle foglie. Spesso, in parchi
e giardini, si può trovare la varietà
purpurea pendula
, dotata sia di
foglie rossastre che di rami penduli che raggiungono il suolo. Il
nome generico è quello che utilizzavano già gli antichi Romani; il
nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude all'habitat boschivo
e si riferisce al suo ruolo dominante nelle foreste di montagna. Il
nome della varietà allude alle foglie bruno rosate. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio.
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Fusti prostrati. Pianta più bassa di 1 m
Cotoneaster spp.
Il genere
Cotoneaster
, prevalentemente eurasiatico, include
numerosissime specie provenienti da diverse aree dell'emisfero
settentrionale, con forte diversificazione di specie soprattutto in
Cina e nella regione dell'Himalaya. La maggior parte delle specie
predilige di norma i suoli calcarei e non sopporta il ristagno idrico.
Il genere comprende circa 260 specie, da arbusti a piccoli alberi
coltivati a scopo ornamentale. Molte di esse sono state soggette ad
ibridazione con la creazione di numerosissime cultivar oggi
ampiamente diffuse in parchi e giardini. In Italia esistono alcune
specie spontanee di
Cotoneaster
, ma quelle presenti in parchi e
giardini derivano da specie quasi sempre importate in Europa per
uso ornamentale. Il nome generico deriva dal greco 'kydonéa'
(cotogno) per la somiglianza delle foglie di alcune specie con quelle
del melo cotogno.
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Fusti non prostrati. Piante più alte di 1 m
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Scorza liscia. Foglie con picciolo più breve di 3 mm. Frutto secco
Lagerstroemia indica L.