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fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie riunite alla base in fascetti di 2, oppure addensate
su brevi rami laterali
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Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali
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Foglie riunite alla base in fascetti di 2
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Foglie lunghe 3-5 cm. Rami giovani molli e penduli
Cedrus deodara (Roxb.) G. Don
Questa specie, nativa nel versante occidentale dell'Himalaya
(Afghanistan, Pakistan, Kashmir, India nord-occidentale) dove vive
tra i 1000 e i 2800 m, fu introdotta in Europa a scopo ornamentale
nel 1822. È utilizzata in Europa come albero ornamentale in grandi
parchi e giardini, ma solo in aree con inverno mite. Può vivere 150-
200 anni. In Italia è segnalata a partire dal 1828, ed è oggi è
presente con più varietà; è segnalato come specie avventizia in
Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Campania. Le
temperature minime dell'inverno 1985 (fino a –20°C) eliminarono
gran parte degli esemplari dalla Pianura Padana. Nei luoghi
d'origine il legno era storicamente usato per costruire templi, idoli e
oggetti sacri. È abbastanza sensibile agli inquinanti atmosferici. Il
nome generico deriva dal termine greco 'kédros', che indicava una
conifera non meglio identificata; il nome specifico deriva dal
sanscrito 'devadāru' o 'devodara' (albero degli dèi), in riferimento
alla sua imponenza e all'utilizzo del legno. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie lunghe al massimo 3 cm. Rami giovani rigidi, non penduli
Cedrus atlantica (Endl.) Carrière
Questo albero è originario dei monti dell'Atlante, in Marocco,
Algeria e Tunisia. In Italia è stato introdotto nel XIX secolo e viene
frequentemente coltivato nei parchi; è segnalato come specie
avventizia in Sicilia e Sardegna. Il legno, il più pregiato tra i cedri, è
bruno, molto odoroso ed è durevole e resistente agli agenti
atmosferici. L'albero vive più di 500 anni. Il nome generico deriva
dal termine greco 'kédros', che indicava una conifera non meglio
identificata; il nome specifico e quello comune (cedro dell'Atlante)
derivano dalla zona di origine, la catena dell'Atlante in Nord-Africa.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Arbusto ramificato sin dalla base, raramente più alto di 3 m
Pinus mugo Turra subsp. mugo
Il pino mugo è un'orofita eurasiatica molto diffusa sulle Alpi e
presente anche sull'Appennino centrale. Cresce sui pendii franosi,
su suoli sassosi parzialmente consolidati, di solito su substrati
calcarei; ha l'optimum presso la fascia subalpina, ma lungo i
ghiaioni può scendere anche molto più in basso. Dalle gemme, che
sulle Alpi sono usate per aromatizzare la grappa, si estrae un olio
balsamico utilizzato negli stati di raffreddamento. Il nome generico
deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato della pianta), da
'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen' (testa) per la
forma della chioma. Forma biologica: fanerofita reptante. Periodo
di fioritura: maggio-luglio.
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Albero con tronco principale ben evidente e chioma a forma di ombrello