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Foglioline di 1-3 x 3-6 cm. Alberello
Laburnum anagyroides Medik. subsp. anagyroides
Il maggiociondolo è una specie sudeuropea presente in tutta l'Italia
continentale salvo forse che in Valle d'Aosta al di sotto della fascia
montana, con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in
boschetti presso gli abitati su suoli argillosi umiferi e ricchi in basi,
con Celtis australis, Fraxinus ornus, Robinia pseudacacia etc. Il
nome generico era già in uso presso i Romani per una pianta simile;
il nome specifico significa 'simile ad un'Anagyris' (un'altra Fabacea).
Tutta la pianta, soprattutto semi e foglie, produce un alcaloide
tossico (neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi
provocando avvelenamenti anche mortali.
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Foglioline molto più piccole. Arbusto
Cytisus scoparius (L.) Link subsp. scoparius
Arbusto europeo con tendenze subatlantiche, presente in quasi tutta
Italia salvo che in Veneto e Puglia, in brughiere e arbusteti su
terreno acido. Il nome generico era già usato da Plinio ma è di
etimologia controversa; quello specifico allude all'antico uso della
pianta per fabbricare scope. I semi sono tossici per la presenza di
citisina. Non tollera il gelo e predilige ambienti luminosi e riparati.
Si trova spesso dove la vegetazione è molto rada, anche lungo
scarpate sabbiose e rocciose. All’Orto Botanico è presente sulla
Montagnola: un piccolo cespuglio di circa 1 metro d’altezza; non è
immediatamente visibile dal sentiero a causa di Syringa vulgaris e
Malus x purpurea che lo nascondono in parte.
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Pianta lianosa
Wisteria sinensis (Sims) Sweet
Pianta nativa della Cina, introdotta in Europa e in Nord America agli
inizi del XIX secolo e oggi molto apprezzata dal punto di vista
ornamentale per ornare pergoli e gazebo, grazie alle cascate di fiori
che vanno formandosi a fine inverno-inizio primavera. Tutte la parti
della pianta contengono un composto tossico chiamato wisterina,
che provoca problemi gastrointestinali come nausea, diarrea e
vomito. Il nome generico è dedicato a G. Wistar (1761-1818),
studioso americano di Filadelfia, quello specifico allude all’origine
cinese della specie. All’Orto Botanico vi sono due esemplari di
glicine: uno si trova lungo il muro che cinge la Montagnola, di
fronte all’Aula storica, l’altro lungo il muro che divide l’Orto
Botanico dall’Accademia Militare. Quest’ultimo è quello di
maggiori dimensioni: servendosi di Quercus robur come supporto si
arrampica per circa 15 metri d’altezza.
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Alberi o arbusti
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Foglie 2-4-pennate
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Foglie semplicemente pennate
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Foglie imparipennate. Frutto carnoso
Nandina domestica Thunb.