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Il lentisco è una pianta sempreverde originaria del bacino
Mediterraneo, diffusa in Italia lungo le coste centro-meridionali e
liguri fino a 700 metri d’altitudine. Crea associazioni spontanee con
l’olivo, il corbezzolo, il carrubo, ecc., ed è un componente
significativo della macchia mediterranea. Il legno pregiato viene
utilizzato in lavori artigianali, oltre ad essere ottimo per la
produzione di carbone e come legna da ardere. Produce una resina
impiegata in passato come gomma da masticare, e oggi utilizzata
anche in ortodonzia e come vernice nella pittura ad olio. L’Orto
Botanico possiede un esemplare in vaso mantenuto nella stagione
fredda all’interno delle Serre Ducali e collocato lungo i sentieri
dell’Orto durante l’estate.
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Foglie non odorose. Frutto secco (un legume)
Ceratonia siliqua L.
Originario delle regioni orientali del bacino del mediterraneo e
dell’Asia Minore, il carrubo (unica specie del genere Ceratonia) è
diffuso principalmente in Italia centro-meridionale fino a 500 metri
di quota. Appartiene alle specie che caratterizzano la flora
mediterranea. Coltivato già dai Romani per i frutti commestibili,
viene ancora oggi coltivato in alcune zone dell’Italia del Sud. I frutti
sono legumi cuoiosi e appiattiti, lunghi fino a 25 cm, contenenti una
polpa dolce; i baccelli vengono anche utilizzati come foraggio per
gli animali. L’Orto Botanico ne coltiva un esemplare in vaso
all’interno delle Serre Ducali.
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Foglioline a margine intero
84
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Foglioline a margine dentato o dentellato
90
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Foglie fortemente odorose se sfregate tra le dita
85
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Foglie non odorose
87
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Foglie con più di 13 foglioline, di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Frutto alato
Ailanthus altissima (Mill.) Swingle
Pianta asiatica introdotta in Francia a metà del '700 come cibo per
una farfalla malese (Philosamia cyntia) allevata per la seta. Oggi è
fra gli arbusti più infestanti in Europa meridionale: è comune in tutta
Italia sotto la fascia montana presso gli abitati, lungo le vie, in prati
abbandonati ove ritarda la ricostituzione dei boschi. La sua
invasività è dovuta all'enorme numero di semi (sino a 250.000
all'anno), alla riproduzione anche vegetativa, alla eliminazione della
concorrenza per allopatia. Semi e scorza sono tossici. Il nome
generico in moluccano significa 'albero del cielo'. Tra le sue
caratteristiche vi è quella di avere foglie che emanano un odore
sgradevole, per la presenza di formazioni ghiandolari alla base della
lamina. È chiamato anche “albero del paradiso”, in quanto il termine
“ailanto” significa letteralmente “tanto alto da toccare il cielo”. È
presente nel Giardino Ducale.
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Foglie con meno di 13 foglioline, di odore aromatico se
sfregate tra le dita. Frutto sferico, non alato
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Fogliolina terminale molto più grande di quelle laterali. Frutto più largo di 2 cm. Albero
Juglans regia L.