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portamento eretto. La chioma non è particolarmente espansa,
probabilmente per lo spazio limitato da altre piante che crescono
vicine.
93
Piante lianose, rampicanti o volubili
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana
inferiore. Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce e alberi, di cui
raggiunge la chioma in siti umidi, formando intrichi con Clematis
vitalba e altre liane. il nome generico è assonante con 'hadaéreo' (io
aderisco); il nome specifico in greco significa 'attorcigliamento'.
Comunemente coltivata, la pianta è tossica (saponine triterpeniche e
alcaloidi) se ingerita e il contatto con le foglie può originare reazioni
fotoallergiche. L’edera è molto diffusa all’interno dell’Orto
Botanico; in particolare riveste il muro che divide l’Orto
dall’Accademia Militare e ricopre buona parte della Montagnola.
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Alberi o arbusti
94
94
Foglie lobate
95
94
Foglie non lobate
114
95
Piante spinose
96
95
Piante non spinose
98
96
Infiorescenza e rami giovani coperti da un denso feltro di peli bianchi
Crataegus azarolus L.
Originario del Sud dell’Europa, dell’Africa settentrionale e dell’Asia
Minore, in Italia è presente solo in alcune regioni. Il Genere
Crataegus è molto vasto e comprende circa 200 specie con
portamento arbustivo o arboreo (piccoli alberelli). L’esemplare di
azzeruolo presente all’Orto Botanico, situato sulla sommità della
Montagnola, raggiunge invece un’altezza di circa 10 metri; il fusto è
suddiviso in tre branche principali quasi dalla base; i due tronchi
presentano un’inclinazione di circa 30°.
96
Infiorescenza e rami giovani da glabri a sparsamente pelosi
97
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Margine dei lobi fogliari con qualche dentello solo all'apice, per il resto intero. Stipole
intere
Crataegus monogyna Jacq.
Il biancospino è un arbusto eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta
Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con optimum
nella fascia submediterranea. È uno dei principali costituenti di
boscaglie, macchie e siepi, e appare in tutti gli stadi dinamici della
vegetazione legnosa, su suoli da carbonatici a debolmente acidi;
colonizza persino le pietraie, sia pur con esemplari rattrappiti e
deformi. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico
nome comune della pianta, quello specifico deriva dal greco 'mónos'
(unico) e 'gyné' (femmina), per l'ovario monocarpellare. È una
pianta ornamentale usata per siepi e giardini, apprezzata per la
fioritura prolungata e profumata e anche per il colore vivace dei
frutti che perdurano a lungo. Le foglie e i frutti hanno proprietà
officinali. L’esemplare dell’Orto Botanico costituisce, insieme ad
altre essenze vegetali, una piccola siepe nella zona Nord-Est
dell’Orto.