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fiori, carattere distintivo sono le foglie a quattro lobi appuntiti. Il
nome generico deriva da due termini greci: ‘léirion’, ‘giglio’, per i
fiori molto appariscenti, e 'déndron’, ‘albero’. Il nome specifico si
riferisce alla forma dei fiori che richiama quella dei tulipani.
100
Foglie ad apice arrotondato od acuto
101
101
Foglie a contorno non pentagonale
102
101
Foglie a contorno più o meno pentagonale
106
102
Fiori ermafroditi, con petali. Frutto carnoso
Sorbus torminalis (L.) Crantz
Specie sudeuropea presente in tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta
con optimum nella fascia submediterranea. Cresce in boschi di
latifoglie decidue piuttosto maturi, su suoli limoso-argillosi, da
neutri a subacidi, umiferi, con Cornus sanguinea, Fraxinus ornus,
Quercus petraea etc. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
potrebbe derivare da due termini celtici che significano 'aspro' e
'mela'. I frutti sono commestibili soprattutto dopo le gelate ed erano
usati già dai Romani contro i disturbi intestinali, da cui il nome
specifico ('tormina' = mal di pancia). All’Orto Botanico sono
presenti due esemplari di ciavardello sulla sommità della
Montagnola: hanno portamento arboreo e raggiungono i 10 metri
circa d’altezza. Quello di maggiori dimensioni ha un tronco
massiccio ramificato già a partire dalla zona medio-bassa; l’altro
esemplare invece ha un tronco più slanciato e affusolato.
102
Fiori unisessuali, senza petali. Frutto secco (una ghianda)
103
103
Ghiande con cupula distintamente capelluta (cercate le ghiande sotto l'albero!). Legno
rossastro, visibile nelle screpolature dei tronchi maturi
Quercus cerris L.
Il cerro, diffuso dall'Europa sudorientale all'Asia occidentale, è
presente in tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta e Sardegna, con
optimum nella fascia submediterranea, ma più comune sui rilievi
dell'Italia peninsulare. Cresce nei boschi maturi di latifoglie decidue,
su suoli limoso-argillosi da neutri a subacidi, umiferi, freschi ma
subaridi d'estate, con Carpinus betulus, Quercus petraea, etc. Il
nome generico e quello specifico, già in uso presso gli antichi, sono
di etimologia incerta. Non ha ampi impieghi ad eccezione dell’uso
come legname da ardere; il legno è usato per traversine ferroviarie,
doghe per botti e raggi per ruote; le ghiande hanno un elevato
contenuto in tannini che le rendono amare, e quindi non appetibili
per il bestiame.
103
Ghiande con cupula a squame appressate. Legno non
rossastro ed evidente nelle screpolature dei tronchi maturi
104
104
Foglie distintamente pelose di sotto
Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens
La roverella è un albero sudeuropeo presente in tutta Italia con
optimum nella fascia submediterranea. Cresce nei boschi termofili di
latifoglie decidue, sia su calcare che su arenarie ricche in basi, su
suoli argillosi neutro-basici, subaridi d'estate, con Cornus mas,
Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia etc. Il nome generico, già in uso
presso gli antichi, è di etimologia incerta, quello specifico allude alla
pelosità delle foglie. Il legno, grazie alla sua durevolezza, trova
impiego nella costruzione di traversine ferroviarie; in passato veniva