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Foglie più brevi di 15 cm. Frutto non avvolto da un riccio
spinoso
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Rami penduli. Fiori senza petali. Frutto secco
Salix babylonica L.
Originario dell’Asia centro-orientale, è stato introdotto in Europa nel
XVIII secolo. In Italia è presente come essenza coltivata a scopo
ornamentale in parchi e giardini. È il vero e proprio “salice
piangente”, dal portamento molto elegante caratterizzato da rami
penduli e lunghe foglie lanceolate. Si adatta molto bene presso i
corsi e gli specchi d’acqua. Il legno è molto tenero e quindi
facilmente danneggiabile da agenti atmosferici e parassiti lignicoli.
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Rami non penduli. Fiori con petali. Frutto carnoso
Prunus persica (L.) Batsch
Originario della Cina, fu introdotto in Persia (da cui il nome) e da lì
a Roma nel I secolo d.C., diffondendosi in tutto il bacino del Mar
Mediterraneo; in Egitto il frutto era sacro ad Arpocrate, il dio del
silenzio e dell’infanzia (infatti tutt’oggi si paragonano le guance dei
bambini alle pesche). In Europa è usato sia come pianta da frutto che
come pianta ornamentale. Il nome generico era già in uso presso i
Romani. Il nome specifico, ‘persica’ allude al territorio da cui la
pianta fu introdotta in Europa.
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Foglie sempreverdi, coriacee
151
150
Foglie decidue, non coriacee
160
151
Margine della foglia dentato
152
151
Margine della foglia intero
155
152
Foglie a pagina superiore fortemente rugosa, con nervature infossate
Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl.
Albero nativo della Cina e ampiamente coltivato in Giappone e in
altre regioni sub-tropicali, il nespolo del Giappone è una specie
diffusa in Italia soprattutto a scopo ornamentale e per i frutti (in
particolare nel meridione). Rispetto ad altre piante tropicali, ha frutti
molto meno dolci e saporiti, ma comunque apprezzati, che possono
essere consumati freschi, cotti o nelle marmellate. All’Orto Botanico
l’esemplare di nespolo del Giappone si trova nel Parterre-Scuola; è
un alberello sempreverde di circa 3 metri d’altezza, con fusto sottile
e chioma tondeggiante.
152
Foglie a pagina superiore liscia, con nervature non
infossate
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Foglie verdi di sopra, grigio-pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto secco (ghianda)
Quercus ilex L. subsp. ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma
molto più abbondante nell'Italia mediterranea, ove è la specie
dominante nei residui boschi di sclerofille sempreverdi. Il nome
generico, già in uso presso gli antichi, è di etimologia incerta, il
nome specifico, che forse deriva da una radice celtica che significa
'punta', è quello dato dai Romani all'agrifoglio, per la frequente
presenza anche nel leccio di foglie subspinose. Ha limitati impieghi