62
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in
diverse varietà. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla
fascia montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non
comune, in boschi mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli
argillosi piuttosto profondi e abbastanza ricchi in composti azotati,
con Acer campestre, Carpinus betulus, Quercus petraea etc. L'areale
originario dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso ai
Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati nell'Asia
occidentale. Il nome generico, di uso antichissimo, è di etimologia
incerta, quello specifico in latino significa 'degli uccelli'. Si coltiva
per il frutto fresco o da conservare in alcool, come pianta
ornamentale, per la ricca fioritura primaverile e per l'aspetto che
acquisisce in autunno con l'ingiallimento delle foglie, oppure per il
legname. Il legno è duro, a grana uniforme, dalle tonalità calde,
bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di mobili e lavori
al tornio.
170
Picciolo più breve di 1 cm
Mespilus germanica L.
Specie sudeuropeo-pontica (Europa sudorientale, Asia occidentale)
presente in tutta Italia salvo che in Calabria, con optimum nella
fascia submediterranea, ma di dubbio indigenato: è stata
ampiamente coltivata sin dall'antichità e oggi è probabilmente
inselvatichita nei boschi di latifoglie su suoli subacidi (castagneti,
querceti). I frutti, commestibili soprattutto dopo le prime gelate,
sono ricchi di vitamina C. Sembra che appartenga al genere
Crataegus, per cui il nome corretto sarebbe Crataegus germanica
(L.) Kuntze.
170
Picciolo più lungo di 1 cm
171
171
Foglie lucide di sopra. Antere rosse. Frutto a forma di pera
Pyrus communis L.
Il pero comune deriva forse da incroci fra il pero selvatico europeo e
un pero dell'Asia Occidentale (P. communis subsp. caucasica).
Ampiamente coltivato in tutta Italia sino alla fascia montana, è
sporadicamente rinselvatichito nelle siepi che delimitano antiche
proprietà. Le forme selvatiche - che secondo alcuni autori non
meritano nemmeno il rango infraspecifico - crescono su suoli
argillosi freschi, sciolti, ricchi in basi. È pianta abbastanza rustica
che si adatta bene a diversi tipi di terreno. Predilige posizioni
soleggiate. La potatura viene effettuata solo per migliorare la
produttività, mentre non influisce sull’estetica. Il legno, pesante,
duro e compatto, è stato usato nella costruzione di oggetti di
precisione come righelli o squadre. La coltivazione a scopo
alimentare risale a tempi antichissimi. Fu citato da Omero, mentre
nelle Bucoliche, Virgilio sprona Melibeo a innestare i peri,
dimostrando l’uso consolidato di questa pratica. Può vivere circa
200 anni. Il nome generico deriva dal greco ‘pyr, pyròs’, ‘fuoco, del
fuoco’ per la forma conica dei frutti.
171
Foglie opache di sopra. Antere biancastre. Frutto a forma di mela
Malus domestica (Borkh.) Borkh.