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Specie eurosiberiana presente in Italia centro-settentrionale, dal livello del
mare ai 2200 m circa. Nella nostra regione è diffusa in quasi tutto il
territorio, con lacune nelle aree magredili, nel Carso, e lungo il corso
dell'Isonzo. Cresce in paludi neutro-basiche, torbiere basse e molinieti. Il
nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare
tagliente di alcune specie. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo di
fioritura: aprile-luglio.
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Piante senza stoloni, formanti cespi densi
430
430
Glume brune o nere, Brattea alla base dell'infiorescenza più breve di questa
Carex distans L.
Specie sudeuropea presente in tutta Italia dal livello del mare ai 1300 m
circa (nel Meridione fino ai 2000 m). Nella nostra regione è piuttosto
diffusa, salvo che nelle Alpi; in Carso ha la tipica distribuzione bicentrica
di altre specie igrofile, concentrandosi nelle aree con flysch del Triestino
e nelle aree umide dell'Isontino. Cresce in prati umidi, a volte anche in
prati falciati e ai bordi delle vie, su suoli ricchi in basi e composti azotati,
ma resiste anche a periodi di disseccamento ed è alotollerante. Il nome
generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare
tagliente di alcune specie, quello specifico deriva dal latino 'disto' (essere
distante, separato), ed allude alle spighe femminili distanziate lungo il
fusto. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura:
aprile-giugno.
430
Glume verdastre. Brattea superante l'infiorescenza
Carex viridula Michx.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia salvo che in Sardegna dal livello
del mare a circa 2300 m in paludi, fossi, sentieri umidi ed ombrosi. Il
nome generico deriva dal greco 'keìro' (tagliare), per il margine fogliare
tagliente di alcune specie: il nome specifico allude al colore verde degli
otricelli. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura:
maggio-agosto.
431
Con più spighe lineari divergenti all'apice del fusto
432
431
Infiorescenza a forma di spiga semplice o di racemo
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432
Spighette munite di resta sporgente
Bothriochloa ischaemum (L.) Keng
Specie mediterraneo-pontica oggi divenuta subcosmopolita presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Nella nostra regione è
diffusa dalle coste ai fondovalle alpini; in Carso è comune ovunque.
Cresce su pendii aridi, in oliveti, prati aridi ghiaiosi ed arenosi, ma anche
in ambienti ruderali come margini di strade, scarpate, massicciate e muri.
Il nome generico deriva dal greco 'bothrion' (fossetta) e 'chloe' (erba),
forse in riferimento alla fossetta presente nelle glume di diverse specie del
genere; il nome specifico deriva dai termini greci 'iskhenaenai' (fermare,
trattenere), e 'haima' (sangue): Plinio citava una pianta con lo stesso nome
utile per arrestare il sangue di naso. Forma biologica: emicriptofita
cespitosa. Periodo di fioritura: giugno-novembre.
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Spighette senza resta
433
433
Spighette con 3-6 fiori (lente!)
Eleusine indica (L.) Gaertn. subsp. indica