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Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia, dal livello del mare
alla fascia montana. Nella nostra regione è comune; in Carso è diffusa e
comune, ma con qualche lacuna. Cresce negli orli di boschi nitrofili
disturbati, presso le siepi, nei giardini, più raramente in coltivi, su suoli
argillosi sciolti e freschi, umiferi e ricchi in composti azotati. Le foglie
giovani sono commestibili. Il nome generico deriva dal greco 'lapazein' e
dal latino 'lampsana' (rammollire, purgare), in relazione alle proprietà
emollienti e depurative. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-ottobre.
524
Frutti sormontati da un pappo di peli
525
525
Pappo di peli semplici (lente!)
526
525
Pappo di peli piumosi
534
526
Fusti fioriferi senza foglie (foglie tutte basali)
527
526
Fusti fioriferi fogliosi
529
527
Foglie subglabre, disposte in rosetta. Pianta senza stoloni
Taraxacum officinale Weber in Wiggers s.l.
Aggregato di specie eurosiberiano, oggi divenuto subcosmopolita nelle
zone temperate, comunissimo in tutta Italia sino alla fascia montana
superiore. Nella nostra regione è ampiamente diffuso; in Carso è comune
ovunque. Cresce in vegetazioni sia segetali che ruderali, in coltivi,
vigneti, orti, margini stradali, aiuole etc., su suoli per lo più limoso-
argillosi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, subneutri. Le foglie
giovani sono commestibili da cotte; le radici tostate erano un surrogato
del caffè. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal
greco 'tarasso' (sanare, guarire) oppure dal persiano 'tarkhashqún' (da cui
deriva l'arabo 'tarasacon') che significano 'erba amara', 'cicoria'; il nome
specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo
antico uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita rosulata.
Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
527
Foglie chiaramente pelose, non disposte in rosetta. Piante
con stoloni
528
528
Stoloni più lunghi di 5 cm. Brattee involucrali lunghe 0.5-2 mm
Pilosella officinarum Vaill.
Syn.:
Hieracium pilosella
L. - Specie eurasiatica con riproduzione da
sessuata ad apomittica, con diversi livelli di ploidia, per cui le popolazioni
sono localmente differenziate e di difficile interpretazione tassonomica; è
presente in tutta l'Italia continentale, salvo forse che in Calabria, sino alla
fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla montagna;
in Carso è solo localmente comune. Cresce in gramineti subaridi, in
querceti luminosi, ma anche come pioniera su terreni smossi ed in coltivi
abbandonati, su suoli argillosi subacidi di solito su substrati arenacei. Il
nome del genere, recentemente segregato da
Hieracium
, si riferisce ai
lunghi peli presenti sulle foglie di alcune specie; il nome generico
Hieracium
deriva invece dal greco 'ierax' (sparviere), in riferimento ad
una pianta di cui gli antichi credevano si cibassero gli sparvieri per
rafforzare la vista (da qui il nome italiano adottato da Pignatti); il nome
specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo
uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo
di fioritura: maggio-ottobre.
528
Stoloni lunghi 1-3 cm. Brattee lunghe (1.5-)2-4 mm
Pilosella hoppeana (Schult.) F.W. Schultz & Sch. Bip. subsp. macrantha (Ten.) S. Bräut.
& Greuter
Entità poco differenziata appartenente ad una specie delle montagne della
porzione nordorientale del Mediterraneo, in Italia presente sulle Alpi
orientali dalla Lombardia al Friuli e sull'Appennino centrale. La
distribuzione regionale estremamente sparsa e lacunosa e probabilmente
poco nota, comprende le Alpi Carniche, l'alta pianura friulana occidentale