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radice indoeuropea che significa 'caldo', 'bruciante', per l'odore e sapore
pungenti dei bulbi; il nome specifico in latino significa 'che cresce nelle
vigne'. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: giugno-
agosto.
572
Filamenti dei 3 stami interni semplici (lente!)
Allium carinatum L.
Specie submediterraneo-subatlantica, presente in Italia nord-orientale,
Lombardia, Liguria, Marche e Umbria (la sua presenza è dubbia in Valle
d'Aosta, e non stata trovata in tempi recenti in Abruzzo). Nella nostra
regione è ampiamente diffusa in tutto il territorio. Cresce in incolti e
pascoli aridi, a volte lungo i greti dei torrenti, dal livello del mare alla
fascia montana. Le cellule intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina, un
amminoacido inodore che per azione dell'enzima alliinasi, liberantesi con
la rottura del bulbo, si trasforma in allicina, composto fortemente
odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali;
bulbi e foglie sono commestibili. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, deriva da una radice indoeuropea che significa 'caldo',
'bruciante', per l'odore e sapore pungenti dei bulbi; il nome specifico
allude alla carena presente sui bulbilli dell'infiorescenza. Forma biologica:
geofita bulbosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
572
Filamenti degli stami interni divisi all'apice in 3 segmenti, quello centrale portante
l'antera
Allium vineale L.
Specie eurimediterranea presente in tutta Italia dal livello del mare alla
fascia montana inferiore. È diffusa in tutta la nostra regione al di sotto
della fascia montana salvo che nelle Alpi; in Carso è piuttosto diffusa e
localmente comune. Sembra indifferente al substrato e cresce sia su
muretti di arenaria che nei vigneti su antichi terrazzamenti. Le cellule
intatte di tutti gli
Allium
contengono alliina, un amminoacido inodore che
per azione dell'enzima alliinasi, liberantesi con la rottura del bulbo, si
trasforma in allicina, composto fortemente odoroso; tutte le specie di
Allium
possiedono diverse proprietà medicinali; bulbi e foglie sono
commestibili. Il nome generico, già in uso presso i Romani, deriva da una
radice indoeuropea che significa 'caldo', 'bruciante', per l'odore e sapore
pungenti dei bulbi; il nome specifico in latino significa 'che cresce nelle
vigne'. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: giugno-
agosto.
573
Fiori a simmetria bilaterale
574
573
Fiori a simmetria raggiata
608
574
Foglie a base cuoriforme
575
574
Foglie a base non cuoriforme
582
575
Corolla senza sperone
576
575
Corolla munita di sperone
577
576
Fiori solitari all'ascella delle foglie
Aristolochia pallida Willd.
Specie eurimediterranea presente in tutte le regioni dell'Italia
settentrionale (salvo che in Trentino-Alto Adige), Toscana e Basilicata.
La distribuzione regionale è ristretta all'alta pianura friulana ed ai versanti
meridionali delle Prealpi. Cresce in incolti aridi, boscaglie e cespuglieti,
con optimum nella fascia submediterranea. La pianta è tossica in tutte le
sue parti (acido aristolochico). Il nome generico deriva dal greco 'aristos'
(ottimo) e 'locheia' (parto, nascita), per l'antico e pericoloso uso nel
favorire le contrazioni uterine. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo
di fioritura: aprile-maggio.
576
Fiori riuniti in gruppi all'ascella delle foglie
Aristolochia clematitis L.