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Specie sudeuropea, presente in Italia centro-settentrionale, Abruzzo,
Puglia e Sicilia, dal livello del mare a circa 1000 m. Nella nostra regione
è concentrata nella parte meridionale, con rare penetrazioni nei fondovalle
alpini; in Carso è diffusa ovunque. Originaria di boschi subigrofili, è
passata ad ambienti disturbati freschi ed umidi, quali margini di vigneti,
fossi, orti abbandonati etc., su suoli argilloso-limosi freschi e ricchi in
composti azotati. La pianta è tossica in tutte le sue parti (acido
aristolochico). Il nome generico deriva dal greco 'aristos' (ottimo) e
'locheia' (parto, nascita), per l'antico e pericoloso uso nel favorire le
contrazioni uterine. Forma biologica: geofita radicigemmata. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
577
Petali fusi tra loro. Foglie lobate. Pianta tipica dei muri, con fusti lungamente striscianti
o pendenti
Cymbalaria muralis G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. subsp. muralis
Specie prevalentemente sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita nelle
zone temperate, presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle
d'Aosta. La distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio,
con qualche lacuna nella bassa pianura friulana occidentale, nelle Prealpi
Carniche e nelle Alpi Giulie. Le rocce sono le stazioni primarie, ma ormai
la specie è più comune su muri di pietra in siti freschi ed ombreggiati, al
di sotto della fascia montana. Un tempo i fiori erano utilizzati contro la
calcolosi renale e le foglie fresche come emostatico e cicatrizzante. Il
nome generico deriva dal greco 'kymbalon' (cimbalo, nacchera) per la
caratteristica forma delle foglie, il nome specifico allude alla frequente
crescita sui muri. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-ottobre.
577
Petali liberi. Foglie non lobate. Piante normalmente non
radicanti sui muri
578
578
Piante con foglie e fiori inseriti su fusti verdi emergenti
dal suolo
579
578
Piante senza fusti ben sviluppati, con foglie e fiori inseriti
a livello del suolo
580
579
Sepali con appendice di 2-3 mm. Corolla larga 15-25 mm, con sperone biancastro
Viola riviniana Rchb.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia (sinora non segnalata solo per il
Molise) dal livello del mare alla fascia montana. Nella nostra regione è
abbastanza diffusa dal Carso ed alta pianura fino alla fascia montana; in
Carso è diffusa e comune. Cresce in boschi freschi di querce, a volte
anche nelle faggete termofile, su suoli limoso-argillosi da subaridi a
freschi, spesso decalcificati e quindi subacidi. Il nome generico, già in uso
presso i Romani per designare sia la pianta che il colore dei suoi petali,
deriva da una radice indoeuropea che significa 'intrecciare', 'flessibile',
'sinuoso', forse per i lunghi rizomi di molte specie; la specie è dedicata al
botanico tedesco A.-Q. Bachmann (Rivinius) (1652-1723). Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-agosto.
579
Sepali con appendice indistinta minore di 1 mm. Corolla larga 10-18 mm. Sperone
violaceo
Viola reichenbachiana Jord. ex Boreau
Specie eurosiberiana presente in tutta Italia dal livello del mare ai 1700 m
circa. È comune in tutta la nostra regione dalla costa alla fascia montana,
raggiungendo talvolta la fascia subalpina inferiore; in Carso è comune
ovunque. Cresce in boschi maturi di latifoglie decidue (faggete, più
raramente quercete), ma anche in parchi ed aiuole ombrose, su suoli
argillosi freschi, profondi ed umiferi, piuttosto ricchi in composti azotati,
da neutri a subacidi. Il nome generico, già in uso presso i Romani per
designare sia la pianta che il colore dei suoi petali, deriva da una radice
indoeuropea che significa 'intrecciare', 'flessibile', 'sinuoso', forse per i
lunghi rizomi di molte specie; la specie è dedicata al botanico tedesco H.
G. L. Reichenbach (1793-1879). Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-luglio.