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Petalo inferiore (con lo sperone) lungo 8-15 mm, al massimo poco più lungo del calice
Viola arvensis Murray s.l.
Specie di origine mediterranea oggi divenuta subcosmopolita nelle zone
temperate, presente in tutta Italia, con due sottospecie, dal livello del mare
alla fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla pianura alla
fascia montana inferiore; in Carso è piuttosto diffusa ma non molto
comune. Cresce in coltivi, orti, vigneti, oliveti, margini di strade, su suoli
sabbioso-argillosi da freschi a subaridi, ricchi in composti azotati, da
neutri a subacidi. Il nome generico, già in uso presso i Romani per
designare sia la pianta che il colore dei suoi petali, deriva da una radice
indoeuropea che significa 'intrecciare', 'flessibile', 'sinuoso', forse per i
lunghi rizomi di molte specie; il nome specifico in latino significa 'dei
campi arati'. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-luglio.
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Corolla munita di sperone o di un'estroflessione a forma
di sacco
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584
Corolla senza sperone
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Fiori gialli
Linaria vulgaris Mill. subsp. vulgaris
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia, dal livello del mare
ai 1500 m circa. Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla fascia
montana, ove presenta vaste lacune; in Carso è diffusa e comune. Cresce
in vegetazioni disturbate, ai margini di strade, negli scali ferroviari, in
cave, discariche, coltivi, radure di boschi aridi, su suoli da pietrosi a
sabbioso-argillosi, ricchi in basi e composti azotati. Un tempo usata nella
medicina popolare, ma di azione non comprovata. I fiori erano usati per
tingere i capelli. Il nome generico allude alla somiglianza delle foglie con
quelle del lino, quello specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e
significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.
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Fiori non gialli
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Fiori bianchi o bianco-verdastri
Platanthera bifolia (L.) Rich.
Specie eurasiatica presente in tutta l'Italia continentale, dal livello del
mare ai 2000 m circa. Nella nostra regione è diffusa dal Carso alla fascia
subalpina con ampie lacune nella bassa pianura; in Carso non è molto
comune. Cresce ai margini e nelle radure dei boschi, su suoli limoso-
argillosi piuttosto poveri in composti azotati, da neutri a subacidi,
alternativamente freschi e subaridi. La specie è impollinata
prevalentemente da farfalle notturne, il che spiega il lungo sperone e
l'aspetto poco appariscente dei fiori. Il nome generico, dal greco 'platys'
(largo) ed 'antherôs' (antere) allude alla forma allargata del pollinario,
quello specifico al fatto che spesso (ma non sempre) la pianta presenta
due sole foglie. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Fiori almeno in parte rosei o violetti
587
587
Petali fusi tra loro in un tubo. Calice presente. Foglie
penninervie o con nervi indistinti
588
587
Almeno alcuni petali liberi. Calice assente. Foglie
parallelinervie
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Peduncoli fruttiferi di 3-8 mm. Corolla di 4-6 mm. Capsula subsferica
Chaenorhinum minus (L.) Lange subsp. litorale (Willd.) Hayek
Specie originariamente endemica delle coste adriatiche, diffusasi poi sino
all'Europa centrale. In Italia è presente in Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Emilia-Romagna, Toscana e Marche. Nella nostra regione ha
distribuzione meridionale; in Carso è diffusa ma non molto comune.
Cresce in vegetazioni disturbate ai margini di strade e massicciate
ferroviarie, lungo i sentieri, in pratelli aridi, su suoli calcarei ricchi in