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frutti di alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome
specifico allude alle foglioline un po' asimmetriche simili alle foglie
dell'olmo. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
luglio.
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Foglie con odore aromatico o sgradevole se sfregate tra le
dita
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40
Foglie non fortemente odorose
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41
Foglie di odore aromatico, con meno di 11 foglioline. Frutto non alato
Juglans regia L.
Il noce è un albero originario dell'Europa meridionale ed Asia
occidentale, introdotto nel resto dell'Europa già nel Neolitico (archeofita)
e spesso subspontaneo in quasi tutta l'Italia, dal livello del mare ai 1200 m
circa. Nella nostra regione è diffuso dalla costa alla fascia montana; in
Carso è abbastanza comune, quasi mai allo stato arboreo. Cresce in boschi
e boscaglie disturbati, su suoli limoso-argillosi profondi, umiferi e freschi.
Il legno, di colore bruno scuro, è pesante, durevole e con belle venature,
ed è impiegato nella fabbricazione di mobili di pregio. Con il mallo di
frutti acerbi, da raccogliere tradizionalmente il 24 giugno, giorno di San
Giovanni Battista, si prepara il liquore 'nocino'. I semi sono largamente
utilizzati nell'alimentazione umana e da essi si ricava un olio alimentare
impiegato anche nelle industrie di vernici, di colori e in profumeria. Le
radici contengono lo juglone, una sostanza che può avvelenare gli alberi
circostanti. Può vivere fino ai 600 anni e il suo tronco può raggiungere i 2
m di diametro. Il nome generico deriva dal latino 'Jovis glans' (ghianda di
Giove); quello specifico significa 'regale' ed allude anch'esso a Giove, il
re degli dei. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Foglie dei rami giovani di odore sgradevole se sfregate tra le dita, di solito con più di 11
foglioline. Frutto alato
Ailanthus altissima (Mill.) Swingle
Pianta asiatica introdotta in Francia a metà del '700 ed oggi comune in
tutta Italia. La distribuzione regionale comprende quasi tutte le aree
planiziali e collinari, con irradiazioni anche nei fondovalle del settore
alpino ed una lacuna presso le coste del Friuli. Cresce presso gli abitati,
lungo le vie, in prati abbandonati ove ritarda la ricostituzione dei boschi,
al di sotto della fascia montana. L'ailanto fu introdotto in Europa per
usarne le foglie come alimento per i bruchi di
Philosamia cynthia
(bombice dell'ailanto), in sostituzione di
Bombyx mori
, il baco da seta,
messo in crisi da una grave malattia. L'allevamento non ebbe successo ma
l'ailanto si diffuse a tal punto da divenire una delle peggiori piante
infestanti in Europa centro-meridionale. L'invasività è dovuta all'enorme
numero di semi (sino a 250.000 all'anno), alla riproduzione anche
vegetativa, alla eliminazione della concorrenza per allopatia. Le foglie
emanano un odore sgradevole per la presenza di formazioni ghiandolari
alla base della lamina. Semi e scorza sono tossici. Il nome generico in
moluccano significa 'albero del cielo' o 'albero che può raggiungere il
cielo', concettor ripreso dal nome specifico. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura. giugno-luglio.
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Foglioline a margine intero
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Foglioline a margine dentato
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Fiori piccoli, violetti, disposti in spighe erette. Arbusto
Amorpha fruticosa L.
Arbusto introdotto dal Nordamerica, oggi diffuso lungo fiumi e torrenti
dell'Europa meridionale, è presente come specie avventizia in quasi tutta
Italia, salvo che in Sicilia, dal livello del mare ai 600 m circa. Cresce nei
greti ed alvei fluviali; è tanto invasivo da colonizzare anche scarpate
autostradali e percorsi di dotti industriali. Essendo caratterizzata da un'alta
capacità adattativa ed elevata competitività, mette a repentaglio molte
essenze autoctone. Nella nostra regione è comune al di sotto della fascia