174
significa 'con foglie da romice'. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: luglio-ottobre.
637
Petali fusi tra loro almeno alla base
638
637
Petali liberi
663
638
Fusti fioriferi senza foglie (foglie tutte basali)
639
638
Fusti fioriferi fogliosi
648
639
Fiori solitari
Colchicum autumnale L.
Il colchico è una specie europea presente in Italia settentrionale, Toscana
e Sardegna, dal livello del mare ai 2100 m circa. È diffuso in tutta la
nostra regione sino alla fascia montana; in Carso è molto frequente,
evitando però le parti più calde ed aride come la costiera e concentrandosi
in stazioni boschive ombrose e fresche, soprattutto nei fondi delle doline.
Cresce su suoli argillosi profondi, ricchi in humus, da neutri a subacidi.
Contiene colchicina in tutte le sue parti, soprattutto semi e bulbo, ed è
fortemente velenoso: il nome generico deriva dalla Colchide, antica
regione del Mar Nero corrispondente all'odierna Georgia, dove abitava la
maga Medea, esperta in pozioni velenose; il nome specifico allude alla
fioritura autunnale. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura:
agosto-settembre.
639
Fiori disposti in spighe o in racemi
640
640
Foglie nastriformi. Fiori blu, a forma di botticella
641
640
Foglie non nastriformi. Fiori non blu, non a forma di
botticella
643
641
Infiorescenza terminata da un ciuffo di fiori sterili lungamente peduncolati. Filamenti
degli stami disposti in 2 serie
Muscari comosum (L.) Mill.
Specie eurimediterranea talvolta di antica introduzione al di fuori
dell'areale primario, presente in tutta Italia al di sotto della fascia
montana. Nella nostra regione è diffusa dal Carso alle Prealpi con qualche
rara stazione nei fondovalle alpini; in Carso è comune. Cresce negli
aspetti più caldi dei prati naturali ed in vegetazioni ruderali e segetali, su
suoli calcarei o limoso-argillosi, aridi d'estate. I bulbi sono commestibili
previa cottura e sono utilizzati soprattutto in Puglia (lampascioni). Il
nome generico potrebbe derivare dal sanscrito 'mushka' (testicolo), a
causa della forma dei bulbi o dell'odore muschiato dei fiori; il termine
'odore muschiato' non ha nulla a che vedere con i muschi: significa simile
a quello delle ghiandole paratesticolari di alcuni mammiferi, usate per
produrre profumi sin da tempi antichissimi; il nome specifico deriva dal
latino 'coma' (chioma) ed allude al ciuffo di fiori sterili che sormonta
l'infiorescenza. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura:
aprile-giugno.
641
Infiorescenza non terminata da un ciuffo di fiori sterili
lungamente peduncolati. Filamenti staminali disposti in
una sola serie (lente!)
642
642
Foglie in numero di 2-5, di solito più brevi del fusto
Muscari botryoides (L.) Mill. subsp. botryoides
Specie eurimediterranea presente con due sottospecie in tutta l'Italia
continentale salvo che in Liguria ed Emilia-Romagna, dal livello del mare
alla fascia montana inferiore. Nella nostra regione è piuttosto diffusa dal
Carso all'alta pianura fino alla fascia montana; in Carso è comune. Cresce
in prati e pascoli rupestri, su suoli sia calcarei che limoso-argillosi,
piuttosto umiferi e freschi ma subaridi d'estate, da basici a subacidi. I
bulbi sono commestibili previa cottura. Il nome generico potrebbe
derivare dal sanscrito 'mushka' (testicolo), a causa della forma dei bulbi o
dell'odore muschiato dei fiori; il termine 'odore muschiato' non ha nulla a
che vedere con i muschi: significa simile a quello delle ghiandole