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Specie eurimediterranea presente in tutta Italia dal livello del mare alla
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla
fascia montana inferiore e sostituita più in alto da
S. hoppii
; in Carso è
piuttosto comune. Gli ambienti primari sono i ghiaioni calcarei, ma oggi
la specie è più frequente in siti disturbati quali cave abbandonate,
massicciate ferroviarie e dotti industriali. Leggermente tossica (iridoidi e
saponine), era erroneamente usata come rimedio contro la scrofola. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-settembre.
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Foglie paripennate. Fusti striscianti
Tribulus terrestris L.
Specie mediterranea, presente in tutta Italia (avventizia in Trentino-Alto
Adige), dal livello del mare agli 800 m circa. Nella nostra regione è nota
per sole quattro località nella parte sudorientale, di cui due storiche non
confermate, una nella bassa Val Rosandra, ove è probabilmente estinta.
Cresce in siti ruderali calpestati, su suoli sabbiosi o ghiaiosi molto aridi.
Noto afrodisiaco nella medicina indiana, sembra effettivamente
aumentare i livelli di testosterone. Il nome generico in latino si riferiva ad
un'arma a forma di palla con aculei, ed allude alla forma del frutto. Forma
biologica: terofita reptante. Periodo di fioritura: maggio-ottobre.
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Foglie imparipennate. Fusti eretti
110
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Petali 5. Frutto carnoso nero
Sambucus ebulus L.
Specie sudeuropea presente in tutta Italia (salvo che in Valle d'Aosta) dal
livello del mare ai 1300 m circa. Nella nostra regione è diffusa, con
lacune, sino alla fascia montana inferiore; in Carso è diffusa ma solo
localmente comune. Forma popolamenti quasi puri in vegetazioni
pioniere su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, talvolta con ristagno
d'acqua, da subacidi a neutri, ricchi in composti azotati. Tutte le parti
della pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome specifico era già in uso
presso i Romani, quello generico deriva dal greco 'sambuke', uno
strumento musicale costruito con legno tenero. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Petali 4. Frutto secco
111
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Petali liberi, più lunghi di 7 mm
Clematis recta L.
Specie sudeuropea presente in Italia continentale, con alcune lacune, dal
livello del mare agli 800 m circa. Nella nostra regione è molto diffusa,
salvo che nella parte più interna delle Alpi; in Carso è sparsa e piuttosto
rara. Cresce negli orli semi-ombrosi della boscaglia, sia in ambienti aridi
che piuttosto umidi come attorno ai laghi carsici, nel qual caso, come
nella bassa pianura friulana, si associa con
C. viticella
. La pianta è tossica
in tutte le sue parti per la presenza di protoanemonina. Il nome generico
deriva dal greco 'klematis', diminutivo di 'klêma' (tralcio di vite), in
riferimento al portamento della pianta. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Petali fusi tra loro, la parte libera più breve di 7 mm
112
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Foglie basali intere. Foglie del fusto con 2-4 coppie di foglioline
Valeriana dioica L.
Specie ad affinità subatlantiche, presente in Italia settentrionale (salvo che
in Liguria), Toscana ed Abruzzo; nella Pianura Padana era un tempo più
frequente, ma è oggi quasi scomparsa a causa dell'eutrofizzazione diffusa.
La distribuzione regionale copre buona parte del territorio, dalle coste alle
Alpi ove raggiunge la fascia montana, con lacune nelle Prealpi e nel
Carso triestino. Cresce in ambienti umidi, soprattutto in paludi piuttosto
acide. Tutte le specie di valeriana contengono olii essenziali e alcaloidi. Si
usa la radice della pianta che però ha un odore sgradevole. Il nome
generico deriva dal latino 'valere' (vigoroso, sano), alludendo alle