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continentale, salvo che in Puglia, Calabria, Sardegna e forse Sicilia, dal
livello del mare a circa 1600 m. Nella nostra regione ha distribuzione
prealpico-carsica; in Carso è diffusa, sia pur con qualche lacuna, ma non
molto comune. Cresce in incolti, prati aridi, pietraie ed ambienti ruderali,
su suoli ricchi in scheletro e aridi d'estate. Il nome generico creato da
Linneo deriva dal greco 'galè' (donnola) e 'òpsis' (aspetto), cioè 'fiori con
aspetto di donnola', a causa del caratteristico profilo dei fiori. Sembra
assurdo a chi non ha mai visto una donnola, ma Linneo ne vedeva molte
in Svezia. Basta confrontare due profili: quello dei fiori di
Galeopsis
con
quello delle donnole, per comprendere il nome proposto da Linneo.
Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Foglie basali disposte in rosetta e presenti alla fioritura
Stachys officinalis (L.) Trevis.
Entità a gravitazione sudeuropea, presente in tutta l'Italia continentale, dal
livello del mare ai 1800 m circa. Nella nostra regione è concentrata nella
parte meridionale; in Carso è diffusa ovunque e spesso comune. Cresce
nei gramineti su suoli calcarei o marnoso-arenacei ma ricchi in basi, più o
meno primitivi, ma permane negli orli di boschivi e cespuglieti. Appare
anche ai margini di campi e di sentieri. Contiene flavonoidi, iridoidi:
arpagide, tannini, saponine etc.; un tempo era il rimedio supremo per tutte
le malattie della testa. Il nome generico deriva dal greco 'stachys' (spiga)
per la forma dell'infiorescenza; il nome specifico deriva dal latino
'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo uso a scopo medicinale.
Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-
ottobre.
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Foglie basali non disposte in rosetta, di solito assenti alla
fioritura
157
157
Labbro inferiore con 3 lobi ben evidenti
158
157
Labbro inferiore con lobi basali nulli o ridotti a piccoli
denti
160
158
Calice allargato in alto
Ballota nigra L. subsp. meridionalis (Bég.) Bég.
Specie mediterraneo-sudeuropea presente, con diverse sottospecie, in tutte
le regioni d'Italia; questa sottospecie non è presente in Calabria e Sicilia.
La distribuzione regionale gravita nella parte meridionale del territorio,
ma con estese penetrazioni sino ai fondovalle del settore alpino; in Carso
è comune ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali, soprattutto presso agli
abitati, su suoli limoso-argillosi ricchi in composti azotati, subaridi
d'estate, dal livello del mare ai 1300 m circa. La pianta, che contiene un
olio essenziale dal caratteristico odore fetido e diversi principi amari, ha
proprietà medicinali, ma il suo impiego è limitato dal sapore non
gradevole. Il nome generico, già usato da Dioscoride e Plinio, deriva dal
greco 'ballo' (rigetto, rifiuto), alludendo all'odore pungente della pianta
che viene evitata dagli erbivori; il nome specifico allude al fatto che la
pianta annerisce in erbario. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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Calice cilindrico o conico (allargato alla base)
159
159
Foglie superiori con lamina al massimo 2 volte più lunga che larga
Stachys sylvatica L.
Specie nemorale eurasiatica, diffusa in tutta Italia salvo che in Sardegna
sino alla fascia montana superiore. Nella nostra regione è diffusa; in
Carso è abbastanza diffusa ma non comune. Cresce in orli di boschi
mesofili, nelle radure, lungo i sentieri boschivi, su suoli limoso-argillosi
subneutri, abbastanza profondi, freschi, umiferi e ricchi in composti
azotati. Le foglie e le infiorescenze erano usate come febbrifughe,
espettoranti e vulnerarie. Il nome generico deriva dal greco 'stachys'
(spiga) per la forma dell'infiorescenza. Il nome specifico, dal latino 'sylva'
(selva), allude all'habitat boschivo. Forma biologica: emicriptofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.