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boschi, su suoli da subacidi ad acidi, da subaridi in estate ad umidi in
profondità. Le foglie contengono un enzima (tiaminasi) in grado di
distruggere la vitamina B1, che viene perduto con la cottura, ed anche
acido cianidrico: le persone e gli animali che se ne cibano, soprattutto i
cavalli, ne ricavano danni, anche gravi; un tempo il rizoma veniva usato
come antielmintico, in particolare contro la tenia, ma con avvelenamenti
anche mortali nei bambini. Il nome generico è il diminutivo latino del
greco 'pteris' (felce), il nome specifico sembra alludere alla forma del
rizoma, che sezionato ricorda un profilo d'aquila. Forma biologica: geofita
rizomatosa. Periodo di sporificazione: maggio-aprile.
255
Picciolo delle foglie più breve di 50 cm. Sporangi disposti
lungo le nervature, in sori circolari o allungati
256
256
Sori circolari. Pinnule intere od oscuramente dentellate sui due lati
Dryopteris filix-mas (L.) Schott
Felce eurasiatico-temperata oggi divenuta subcosmopolita, presente in
tutta Italia (salvo forse che in Sardegna) sino alla fascia montana
superiore. Nella nostra regione è diffusa dalla costa alla fascia montana
superiore; in Carso è diffusa ma rara. Cresce in boschi freschi ed ombrosi,
margini di ruscelli, pietraie e prati di altitudine, su suoli profondi ed
umiferi, piuttosto ricchi in composti azotati. In Carso è relegata ad
ambienti particolari: versanti freschi esposti a nord, fondi ombrosi di
doline, imboccature di cavità carsiche. I rizomi sono tossici. Il nome
generico deriva dal greco 'drys' (quercia) e 'pterís' (ala, felce), e significa
'felce delle querce'. Il nome della specie allude alle fronde più tenaci di
quelle della felce femmina. Forma biologica: geofita rizomatosa. Periodo
di sporificazione: luglio-settembre.
256
Sori oblunghi. Pinnule acutamente dentate sui due lati
Athyrium filix-femina (L.) Roth
Felce circumboreale presente in tutta Italia (dubitativamente in Puglia)
sino alla fascia montana superiore. È diffusa in tutta la nosta regione sino
alla fascia montana, con lacune in pianura; in Carso è sparsa e rara e,
forse per le estati più calde, è meno comune della felce maschio, con cui
spesso si associa. Cresce in boschi ombrosi, anfratti umidi, nelle doline e
presso l'imboccatura di cavità carsiche, in pendii erbosi e pascoli sassosi
su suoli argillosi ricchi in humus. Il nome generico deriva dal greco
'athyros' (senza porte), per i sori che rinchiudono a lungo gli sporangi; il
nome specifico allude alle fronde più tenere di quelle della felce maschio.
Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di sporificazione: luglio-
settembre.
257
Fiori in capolini circondati da un involucro di brattee o di
squame
258
257
Fiori non in capolini, o se in capolini questi non circondati
da un involucro
288
258
Fusti fioriferi senza foglie (foglie tutte basali)
259
258
Fusti fioriferi fogliosi
263
259
Fusti ramificati in alto, con più di 1 capolino
Hypochaeris radicata L.
Specie europea presente in tutta Italia sino alla fascia montana inferiore,
ove diviene più rara. Nella nostra regione è diffusa dalla costa e dal Carso
alla fascia montana; in Carso è sparsa e non comune. Cresce in
vegetazioni ruderali, in parchi, giardini, aiuole spartitraffico, su suoli
limoso-argillosi da freschi a subaridi, piuttosto ricchi in basi e composti
azotati. Il nome generico deriva dal greco 'hypo' (sotto) e 'choeros'
(maiale) col significato di 'cibo per maiali'. Forma biologica: emicriptofita
rosulata. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
259
Fusti semplici portanti un solo capolino
260