76
260
Pappo di peli semplici (lente!)
261
260
Pappo di peli piumosi (osservare i frutti disposti al centro
del capolino!)
262
261
Frutti maturi rossastri
Taraxacum sect. Erythrosperma (H. Lindb.) Dahlst.
Il genere
Taraxacum
comprende diversi gruppi apomittici, che cioè si
riproducono sessualmente ma senza fecondazione, per cui le popolazioni
locali sono geneticamente identiche, ed è quindi di difficile
identificazione a livello di specie. Le entità della sezione
Erythrosperma
si caratterizzano per i frutti di colore rossastro e sono diffuse su tutto il
territorio italiano. La loro distribuzione regionale si estende dal Carso
triestino all'alta pianura friulana, con lacune sempre più ampie verso
occidente. Le entità di questa sezione tendono a crescere in ambienti più
aridi e caldi e meno eutrofizzati di quelli del gruppo di
T. officinale
, al di
sotto della fascia montana. Il nome generico è di etimologia incerta:
potrebbe derivare dal greco 'tarasso' (sanare, guarire) oppure dal persiano
'tarkhashqún' (da cui deriva l'arabo 'tarasacon') che significano 'erba
amara', 'cicoria'; il nome specifico allude al colore rossastro dei frutti .
Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: marzo-
maggio.
261
Frutti maturi grigi, bruni, olivacei, mai rossastri
Taraxacum officinale Weber in Wiggers s.l.
Aggregato di specie eurosiberiano, oggi divenuto subcosmopolita nelle
zone temperate, comunissimo in tutta Italia sino alla fascia montana
superiore. Nella nostra regione è ampiamente diffuso; in Carso è comune
ovunque. Cresce in vegetazioni sia segetali che ruderali, in coltivi,
vigneti, orti, margini stradali, aiuole etc., su suoli per lo più limoso-
argillosi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, subneutri. Le foglie
giovani sono commestibili da cotte; le radici tostate erano un surrogato
del caffè. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal
greco 'tarasso' (sanare, guarire) oppure dal persiano 'tarkhashqún' (da cui
deriva l'arabo 'tarasacon') che significano 'erba amara', 'cicoria'; il nome
specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo
antico uso a scopo medicinale. Forma biologica: emicriptofita rosulata.
Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
262
Pianta con radice fittonosa verticale. Frutti lunghi 8-15 mm
Leontodon crispus Vill. subsp. crispus
Specie sudest-europea presente in tutta l'Italia continentale, dal livello del
mare alla fascia montana. Nella nostra regione ha distribuzione prealpico-
carsica estesa all'alta pianura; in Carso è diffusa e comune ovunque.
Cresce in lande rupestri e praterie seminaturali, su suoli primitivi aridi
d'estate, calcarei o marnoso-arenacei purché ricchi in basi, poveri in
composti azotati ed humus. Il nome generico deriva dal greco 'leon'
(leone) e 'odon' (dente), per il margine acutamente dentato delle foglie di
alcune specie. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
262
Pianta con rizoma obliquo. Frutti lunghi 4-8 mm
Leontodon hispidus L.
Entità eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia salvo che in
Sardegna dal livello del mare sino alla fascia montana superiore. È diffusa
in tutta la nostra regione sino alla fascia subalpina; in Carso è comune
ovunque. Cresce in vegetazioni erbacee a volte anche disturbate con
optimum nei prati aridi, su suoli umiferi subaridi, ricchi in basi e
composti azotati. Le giovani foglie sono commestibili da crude in insalata
o cotte per frittate e minestre; la radice tostata veniva usata come
surrogato del caffè. Il nome generico deriva dal greco 'leon' (leone) e
'odon' (dente), per il margine acutamente dentato delle foglie di alcune
specie. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura:
giugno-ottobre.