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Specie eurasiatica presente in tutta Italia dal livello del mare sino alla
fascia montana inferiore. Nella nostra regione è ampiamente diffusa e
spesso comune, con lacune nelle Alpi; in Carso è comunissima ovunque.
Cresce in vegetazioni ruderali ai margini di strade, in discariche e
scarpate, lungo i muri in pietra, su suoli da ghiaiosi ad argillosi aridi,
ricchi in basi e composti azotati. Il nome generico allude alla presenza di
un latice bianco, tipico di molte altre
Asteraceae
liguliflore. Forma
biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-settembre.
272
Capolini con soli 5 fiori
Lactuca muralis (L.) Gaertn.
Specie europea presente in tutta Italia dal livello del mare sino alla fascia
montana superiore. Nella nostra regione è diffusa dal Carso alla fascia
montana, con ampie lacune nella bassa pianura ove è sporadica; in Carso
è comune quasi ovunque. Cresce in boschi maturi e cedui, nelle radure e
nelle siepi, lungo viottoli ombreggiati ed in affioramenti rupestri ombrosi,
su suoli carbonatici argillosi, ricchi in scheletro e composti azotati. Il
nome generico allude alla presenza di un latice bianco, tipico di molte
altre
Asteraceae
liguliflore. Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: luglio-agosto.
272
Capolini con più di 5 fiori
273
273
Frutti di lunghezza molto diversa: gli esterni di 5-9 mm e senza becco, gli interni di 12-
17 mm, con becco
Crepis foetida L. subsp. rhoeadifolia (M. Bieb.) Čelak.
Entità con distribuzione estesa dall'Europa sudorientale alle steppe della
Siberia meridionale, in Italia presente al Nord dal Piemonte al Friuli, in
Toscana ed in Abruzzo. La distribuzione regionale si estende dal Carso
triestino alla media ed alta pianura friulana, con poche stazioni nella bassa
pianura. Cresce in prati aridi a carattere steppico da cui è spesso passata
ad ambienti ruderali, incolti, lungo le vie e presso le discariche di
materiali inerti, su suoli ricchi in scheletro e relativamente ricchi di
composti azotati, al di sotto della fascia montana. Il nome generico deriva
dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al
suolo (o forse per quello dei frutti); il nome specifico allude alla vaga
somiglianza delle foglie con quelle di
Papaver rhoeas
. Forma biologica:
terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
273
Frutti di lunghezza e forma quasi eguali, tutti con becco
Crepis vesicaria L. subsp. taraxacifolia (Thuill.) Thell.
Entità mediterraneo-atlantica, appartenente ad una specie circumboreale
piuttosto polimorfa presente con tre sottospecie in tutta Italia, dal livello
del mare alla fascia montana; questa sottospecie è presente in Italia
settentrionale, Umbria, Campania, Basilicata e forse Sicilia. Nella nostra
regione è forse di antica introduzione e diffusa sino ai fondovalle alpini;
in Carso è comunissima ovunque. Cresce sia negli aspetti più freschi dei
prati stabili ad
Arrhenatherum
che ai margini di strade, in aiuole, alla base
di muri, in discariche etc., su suoli argillosi per lo più carbonatici,
piuttosto freschi e ricchi in composti azotati. Rispetto alle citazioni
dell'800 che la davano rara, ha avuto un forte incremento dovuto alla
crescente ruderalizzazione. Il nome generico deriva dal greco 'krepis'
(scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al suolo (o forse per
quello dei frutti); il nome specifico allude alle brattee inferiori dei
capolini, rigonfie a mo' di vescica. Forma biologica: terofita
scaposa/emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-ottobre.
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Fiori tutti gialli o giallastri
275
274
Almeno alcuni fiori non gialli
281
275
Foglie verdi di sopra, bianco- o grigio-pelose di sotto
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275
Foglie di colore non molto diverso sulle due facce
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