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Stoloni assenti. Foglie superiori 1-2 pennato-sette. Odore sgradevole. Fiori giallastri,
frequenti
Artemisia vulgaris L.
Specie circumboreale-temperata presente in tutta Italia dal livello del
mare sino alla fascia montana. È diffusa in tutta la nostra regione sino alla
fascia montana; in Carso è comune ovunque. È un po' meno termofila e
più xerofila di
A. verlotiorum
: colonizza terreni mesici ricchi in composti
azotati, in ambienti fortemente disturbati quali margini di strade,
discariche, campi abbandonati etc. Una singola pianta è in grado di
produrre sino a 700.000 frutti. È a volte usata come digestivo, anche se è
tossica quando consumata in grandi quantità. Come le altre specie
congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la commercializzazione
dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco tempo fa. Il nome generico
era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe
riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di
Mausolo, re di Caria. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: luglio-ottobre.
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Stoloni presenti. Foglie superiori semplicemente pennato-divise. Odore aromatico. Fiori
rossastri, raramente presenti
Artemisia verlotiorum Lamotte
Specie di recente introduzione dall'estremo oriente, oggi diffusa in tutta
Italia (non è stata ancora rinvenuta soltanto in Puglia), dal livello del mare
alla fascia montana inferiore. Nella nostra regione è diffusa ovunque al di
sotto della fascia montana ed è comune in Carso. Si moltiplica per stoloni
e fiorisce raramente. Colonizza terreni freschi e ricchi di composti azotati
in siti disturbati quali margini di strade, discariche, campi abbandonati,
etc. Come le altre specie congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la
commercializzazione dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco
tempo fa. Il nome generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di
etimologia incerta: potrebbe riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla
regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria; la specie è dedicata ai
fratelli Verlot, botanici di Grenoble del XIX secolo. Forma biologica:
emicriptofita scaposa/geofita rizomatosa. Periodo di fioritura: ottobre-
novembre.
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Foglie con forte odore aromatico quando sfregate
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Foglie non o poco odorose
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Pianta perenne, legnosa almeno alla base. Segmenti fogliari lineari
Artemisia alba Turra
Specie submediterranea molto polimorfa sia nella pelosità che nell'odore,
come pure in importanti caratteri morfologici, presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Sicilia e forse in Valle d'Aosta. La distribuzione
regionale copre quasi tutto il territorio, con lacune nella bassa pianura
friulana e nella parte settentrionale del settore alpino; la specie è molto
comune nelle Prealpi e nel Carso. Cresce in prati aridi e su pendii sassosi,
su suoli ricchi in scheletro, prevalentemente su substrati calcarei, dal
livello del mare alla fascia montana. Le foglie vengono localmente
utilizzate per la preparazione di liquori digestivi. Come le altre specie
congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la commercializzazione
dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco tempo fa. Il nome generico
era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe
riferirsi ad alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di
Mausolo, re di Caria. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di
fioritura: agosto-ottobre.
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Pianta annua, erbacea. Segmenti fogliari non lineari
Ambrosia artemisiifolia L.
Specie di origine nordamericana, presente come avventizia, con ampie
lacune, nelle regioni dell'Italia continentale, in cui sembra essere stata
introdotta nel secondo dopoguerra. La distribuzione regionale si estende
dal Carso e dalle coste friulane sino ai fondovalle del settore alpino