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fioritura: giugno-agosto.
293
Fiori gialli
294
293
Fiori bianchi o rosa
295
294
Frutto appiattito ed alato al margine
Ferulago campestris (Besser) Grecescu
Specie sudest-europea, presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle
d'Aosta e Sardegna, dal livello del mare ai 950 m circa. Nella nostra
regione è diffusa nell'alta e media pianura, Collio e Carso, ove è
frequente. Cresce negli aspetti meno aridi dei gramineti e nei bordi di
boschi termofili, su suoli calcarei, ma anche su marne ed arenarie ricche
in basi. Il nome generico significa 'simile a
Ferula
', un'altra Apiacea i cui
fusti venivano usati dai pastori per ottenere leggeri bastoni con cui
picchiare il bestiame. Il nome specifico del sinonimo
Ferulago
galbanifera
allude al galbanum, una resina antichissima ottenuta da
Ferula
. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura:
luglio-agosto.
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Frutto cilindrico
Foeniculum vulgare Mill.
Il finocchio è una specie eurimediterranea presente in tutta Italia al di
sotto della fascia montana inferiore. Nella nostra regione è diffuso
dall'alta pianura ai fondovalle, ma più frequente nella parte
sudoccidentale; in Carso è comune. Cresce in vegetazioni ruderali presso
gli abitati, lungo le strade, in discariche etc., su suoli abbastanza profondi
e ricchi in composti azotati. Sulle falesie di Duino cresce la subsp.
piperitum
, pianta perenne mediterranea da cui deriva l'annuale e coltivata
subsp.
vulgare
. È frequentemente coltivato sia per le guaine fogliari
commestibili che per i frutti fortemente aromatici. Il nome generico era
già in uso presso i Romani, il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
295
Frutto con spine, aculei o setole spinescenti
296
295
Frutto liscio senza spine, aculei o setole spinescenti
299
296
Brattee alla base dell'ombrella profondamente divise
Daucus carota L. subsp. carota
Questa è la forma selvatica della carota coltivata, originaria dalla parte
meridionale dell'Eurasia ma oggi diffusa nelle zone temperate di tutto il
mondo, e presente con diverse sottospecie in tutta Italia, dal livello del
mare ai 1400 m circa. Nella nostra regione è comune ovunque sino alla
fascia montana. Cresce sia negli aspetti più aridi dei prati da sfalcio che in
vegetazioni ruderali presso gli abitati, su suoli non molto profondi ma
ricchi in basi e composti azotati, a volte anche subsalsi. La radice era
conosciuta sin dall'antichità e Plinio la cita per le proprietà cicatrizzanti,
diuretiche e digestive. Le carote 'antiche' erano però sottili e nodose, con
gusto acre e polpa biancastra 'dura come pietra', in quanto la selezione
delle carote coltivate oggi iniziò nel XVI secolo. Forma biologica:
emicriptofita bienne (terofita scaposa). Periodo di fioritura: aprile-ottobre.
296
Brattee assenti o intere
297
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Brattee lanceolate, lunghe almeno metà dei raggi dell'ombrella
Orlaya grandiflora (L.) Hoffm.
Specie mediterraneo-submediterranea, forse di antica introduzione al
limite nord dell'areale, presente in tutta l'Italia continentale salvo che in
Calabria, con optimum al di sotto della fascia montana. Nella nostra
regione è diffusa dal Carso all'alta pianura con alcune stazioni nelle
Prealpi; in Carso è comune ovunque, spesso in popolazioni molto dense.
Cresce in stazioni aride, aperte e sassose, ai margini di mantelli e siepi, su
scarpate, in ambienti ruderali, su suoli primitivi ricchi in scheletro, aridi
d'estate. Il genere è dedicato al medico e botanico ucraino Ivan