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scaposa. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
308
Fiori a simmetria bilaterale
309
308
Fiori a simmetria raggiata
327
309
Corolla con alla base uno sperone od un'estroflessione a
forma di sacco
310
309
Corolla senza sperone od estroflessione a forma di sacco
311
310
Fiori grandi, più lunghi di 1 cm. Pianta perenne di ambienti boschivi
Corydalis cava (L.) Schweigg. & Körte subsp. cava
Specie europeo-temperata presente in tutta l'Italia continentale, salvo
forse che in Valle d'Aosta, con optimum al di sotto della fascia montana
superiore, sugli Appennini anche più in alto. La distribuzione regionale
copre l'intero territorio salvo che la bassa pianura friulana. Cresce in
boschi caducifogli e nei loro mantelli a nocciolo, alla base di pendii
esposti a nord, a volte all'ombra di muretti, su suoli limoso-argillosi
profondi e freschi, ricchi in basi e composti azotati, con altre geofite
primaverili. La pianta, soprattutto il tubero, è fortemente velenosa per la
presenza di alcaloidi. L'etimologia del nome generico deriva dal vocabolo
greco 'korydalis' (allodola) e fa riferimento allo sperone terminale del
fiore che ricorda il dito posteriore delle allodole; il nome specifico si
riferisce al tubero, che è cavo all'interno. Forma biologica: geofita
bulbosa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
310
Fiori piccoli, non più lunghi di 7 mm. Pianta annua di ambienti disturbati
Fumaria officinalis L. subsp. officinalis
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia, con optimum al di
sotto della fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla costa sino
ai fondovalle delle Alpi, ed è presente anche con la subsp.
wirtgenii
, più
termofila, forse con distribuzione prealpico-carsica ma sottostimata; in
Carso è comune ovunque. Cresce in vigneti, campi, ai margini di viottoli,
nelle fessure di muretti a secco, raramente in ambienti ruderali, su suoli
ricchi in basi e composti azotati, talvolta decalcificati e subacidi, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore, a volte anche più in alto. La
pianta contiene alcaloidi, acido fumarico e sostanze amare, ed in passato
era utilizzata per curare un gran numero di disturbi nonostante la tossicità.
Il nome generico allude all'aspetto nebuloso, simile a fumo, delle foglie
grigio-verdi, oppure al fumo irritante che la pianta produce quando
bruciata; il nome specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia)
ed allude al suo uso a scopo medicinale. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-agosto.
311
Fiori gialli
312
311
Fiori non gialli
317
312
Foglie non composte. Frutto a capsula
Reseda lutea L. subsp. lutea
Specie originariamente mediterranea, altrove di antica introduzione,
presente in tutta Italia dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Nella nostra regione è ampiamente diffusa; in Carso è comune ovunque.
Cresce in vegetazioni ruderali pioniere e lacunose, ai margini di strade, in
coltivi abbandonati, aiuole, discariche, massicciate ferroviarie, su suoli
subaridi da sabbiosi ad argillosi ricchi in scheletro, basi e composti
azotati. Il nome generico è l'imperativo del latino 'resedare' (guarire), e
risale a Plinio, quello specifico allude al colore giallo dei fiori. Forma
biologica: emicriptofita scaposa (terofita scaposa). Periodo di fioritura:
maggio-settembre.
312
Foglie composte. Frutto a legume
313
313
Foglie terminate da un viticcio
Lathyrus pratensis L. subsp. pratensis